di Stefania Mezzina
MARTINSICURO. La chiesa del Sacro Cuore di Gesù, a Martinsicuro non è riuscita a contenere tutte le persone che hanno voluto porgere l’ultimo saluto a Tommaso Fioravanti, lo sfortunato marittimo di 60 anni di Martinsicuro, vittima della tragedia avvenuta in mare mercoledì scorso, mentre era imbarcato sulla lampara “Brivido”.
La salma era già in chiesa dalla tarda mattinata di oggi, quando, alle ore 15, è stata celebrato il rito funebre dal vice parroco Don Silvio, con il parroco, Don Anselmo.
“Don Silvio, noi siamo della Ripa, ricordava sempre la nostra radice comune – ha detto durante l’omelia il vice parroco – tutti ricordiamo la sua risata fragorosa, l’amore per la vita che aveva. Oggi ci stringiamo qui a fianco a lui, per accompagnarlo nelle braccia del Signore, che gli darà un premio, per la sua vita, vissuta tra le gioie, ma anche tante fatiche, con tanto impegno, con la famiglia, il lavoro, con il mestiere in mare, che alla fine lo ha anche abbracciato, in questo modo particolare, che ci sconvolge tutti. Pensiamo che il Signore lo ha abbracciato, proprio con questo abbraccio del mare, improvviso, inaspettato per tutti noi, anche per lui, per Tommaso, in primis. Il Signore lo ha attratto a se, lo ha portato verso un bene maggiore che è la vita eterna. Noi siamo chiamati a credere che Tommaso sia in buone mani, nelle mani di Cristo, che lo amano come nessuno può fare sulla terra, senza offesa per i familiari, perché Dio ci ama in maniera grande”.
Tra gli altri, hanno portato la loro vicinanza alla madre di Tommaso, Ersilia, ai figli Nicolas, Luca e Sofia e alle sorelle Teresa e Anna, il Sindaco di Martinsicuro, Massimo Vagnoni, la Comandante della Capitaneria di San Benedetto del Tronto Alessandra Di Maglio, della Capitaneria di Giulianova, Valeria Di Mattia, rappresentanti della marineria di Martinsicuro e di San Benedetto del Tronto e l’ex Sindaco di Martinsicuro, Paolo Camaioni.
Dopo le esequie e il saluto di quanti hanno affollato l’esterno della chiesa, Tommaso Fioravanti è stato trasportato presso il Crematorio di San Benedetto del Tronto. All’uscita la madre Ersilia stringeva il ritratto di suo figlio, continuando a piangere, disperata.
L’esito dell’autopsia, eseguita dal medico legale Francesco Brandimarte presso l’obitorio di San Benedetto del Tronto, ha chiarito le circostanze della tragedia: l’esame autoptico che è stato svolto alla presenza del personale della Capitaneria di porto e dei rappresentanti legali del Comandante e dell’armatore, entrambi attualmente indagati, quale atto dovuto per permettere ulteriori approfondimenti su quanto accaduto ha stabilito che la morte di Fioravanti è stata provocata da un malore che si sarebbe verificato durante i momenti concitati del naufragio del battellino su cui si trovava insieme a un altro marinaio.
La lampara “Brivido” era impegnata in attività di pesca a circa 30 miglia dalla costa, al largo di Roseto degli Abruzzi, quando l’incidente si è verificato.
Dopo che il battellino si è rapidamente inabissato, Tommaso Fioravanti e il collega Andrea Coccia sono stati costretti a nuotare, per mettersi in salvo: il secondo è riuscito a raggiungere il peschereccio, mentre Tommaso Fioravanti è stato colto da un malore, che gli è stato fatale.