ANCONA – Non è presente nessuna linea ferroviaria marchigiana tra le 10 peggiori tratte italiane indicate da Pendolaria, uno studio recentemente effettuato da Legambiente. Secondo la ricerca dell’associazione ambientalista sono la Roma-Ostia Lido e la Circumvesuviana a guidare questa poco nobile classifica, seguite dalla Reggio Calabria-Taranto e dalla Messina-Catania-Siracusa. Male anche alcune linee del nord Italia come la Cremona-Brescia (quinta), la Casale Monferrato-Vercelli (settima) e la Treviso-Portogruaro (nona). “Il trasporto ferroviario pendolare deve diventare una priorità nazionale – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – negli investimenti e nelle attenzioni. Oggi non è così, e su troppe linee la situazione in questi anni è addirittura peggiorata, con meno treni, convogli vetusti, ulteriori tagli ad interi collegamenti”.
Nonostante non compaia nella black list delle tratte meno efficienti, negli ultimi anni la rete ferroviaria marchigiana ha però fatto rilevare importanti carenze in termini di infrastrutture e convogli. Stando ai dati raccolti da Legambiente, la situazione del servizio nelle Marche non sembra delle migliori: nella regione sono attualmente operativi 68 treni, per un totale di 172 corse giornaliere, e il dato relativo all’età media dei convogli è tra i peggiori d’Italia. Un treno in funzione nella rete regionale ha circa 18,2 anni, mentre ben il 44,2% del materiale rotabile ha cominciato la propria attività oltre 15 anni fa. Inoltre vi sono linee, come la Falconara M.ma-Orte, che non smettono di suscitare malumori tra i pendolari per via dei disservizi. “Non rientra tra le dieci peggiori d’Italia ma sicuramente la linea Falconara M.ma-Orte rappresenta ancora un punto debole nella nostra regione – commenta Francesca Pulcini, Presidente di Legambiente Marche -. Ci auguriamo che i lavori per il raddoppio di una infrastruttura così strategica per il nostro territorio, che proprio quest’anno ha compiuto 150 anni, si concludano quanto prima per poter passare alla valorizzazione del servizio, dei borghi che la ferrovia incontra e di tutto l’Appennino che attraversa”.
Un contesto, quello delle ferrovie marchigiane, che presenta tuttavia anche elementi positivi. Sulla linea adriatica sono infatti attivi treni ad Alta Velocità che consentono collegamenti diretti sia verso Milano che verso le città pugliesi di Bari e Lecce (qui potete osservare il percorso dell’AV nella regione). Un servizio necessario che inserisce le Marche nella rete ferroviaria ad Alta Velocità italiana, mettendole in comunicazione con centri urbani importanti del paese, ma che non può certamente sopperire alle carenze del sistema locale.