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“Il depuratore di Porto d’Ascoli non può più trattare il percolato”. Ora occorre portarlo fuori provincia

Palazzo San Filippo ha avvisato Picenambiente
Pubblicato il 27 Novembre 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Picenambiente annuncia l’interruzione del conferimento del percolato presso il depuratore di Porto d’Ascoli, situato nelle vicinanze del fiume Tronto. La comunicazione arriva in seguito ad un provvedimento emanato dalla Provincia di Ascoli Piceno.

“L’impianto ad oggi è privo dell’autorizzazione allo scarico”, si legge nel documento, inviato anche ad Asur, Arpam, Ciip, Regione e Comune di San Benedetto.

Dal Municipio si fa sapere che la questione era emersa già mesi fa ma per problematiche di carattere amministrativo e non ambientale. Sulla gestione del percolato, ossia il liquido che si forma in discarica, erano subentrate tempo fa alcune modifiche normative che, per l’appunto, richiedono degli adeguamenti burocratici.

Palazzo San Filippo tuttavia si è espresso e, al momento, il materiale viene conferito fuori provincia. Una soluzione che, da una parte, crea disappunto per il conseguente aumento dei costi, ma dall’altra dimostrerebbe la totale assenza di un’emergenza ambientale.

Sul tema è stato aperto un tavolo di confronto, con Picenambiente che si sarebbe attivata per chiedere la revoca del procedimento.

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