Nel corso della realizzazione del metanodotto Snam lungo la costa picena, nell’area compresa tra San Benedetto del Tronto, Grottammare e Massignano, tecnici e operai si sono trovati di fronte a una serie di siti di interesse storico-archeologico di potenziale importanza. I primi segni di antiche presenze sono emersi nella zona di Montecatino, nel territorio di Massignano, dove reperti archeologici hanno fatto la loro comparsa durante i lavori di scavo.
Ulteriori scoperte sono state documentate in contrada Monti, nel territorio di Grottammare. In entrambi i casi, archeologi sono stati immediatamente dispiegati sul sito per condurre scavi approfonditi e per garantire la conservazione e lo studio adeguato di queste testimonianze del passato.
La Snam, consapevole di questo possibile scenario, ha attuato misure preventive integrando la presenza di archeologi durante le fasi di movimentazione terra. Questi ritrovamenti non solo arricchiscono la nostra comprensione della storia locale, ma sollevano anche importanti questioni riguardo alla pianificazione e alla gestione dei progetti infrastrutturali in aree sensibili dal punto di vista archeologico.
È essenziale che le autorità competenti, insieme alle aziende e agli esperti del settore, collaborino per garantire che lo sviluppo moderno non comprometta la conservazione delle testimonianze storiche.