di Emidio Lattanzi
GROTTAMMARE. La vicenda del “Giovane che Declama” finisce sul tavolo del Procuratore della Repubblica. Dagli uffici del Tribunale di di Fermo si sta infatti lavorando al fine di verificare le caratteristiche dell’opera il cui probabile acquisto ha creato non poche polemiche e riflessioni, nei mesi scorsi, nell’ambiente politico locale e non solo.
L’opera era stata data al comune di Grottammare con la formula del comodato d’uso fino al mese di ottobre. Poi il comune si è trovato a dover decidere se restituirla al proprietario oppure acquistarla in maniera definitiva. La cifra richiesta dal titolare, a quanto si apprese all’epoca, era stata di 120 mila euro. Proprio sull’entità di questa richiesta il consiglio comunale si era diviso anche sulla base del parere espresso dall’esperto Giorgio Voltattorni.
Voltattorni aveva espresso più di una perplessità. “Si tratta di una copia di una opera in legno eseguita dal giovane Pericle negli anni 1937-’38 – spiega l’esperto nella perizia -. L’opera è in legno, dunque l’artista non l’ha affatto concepita per essere riprodotta in diverse copie (sennò l’avrebbe modellata nell’argilla come si faceva all’epoca). La fusione è stata fatta, si afferma, nel 1986, un anno prima della sua morte, quando il Maestro era già gravemente ammalato. Ma solo il fonditore, fatture alla mano, può dimostrarne la veridicità. Per ovvie ragioni non lo può autocertificare il solo venditore”.
Quindi l’esperto prosegue: “Ad un attento esame si può constatare che mancano i requisiti per considerare la statua posta sul lungomare una “copia originale” facente parte di una piccola tiratura (produzione di due o più copie: si dice che ne siano 4). Intanto manca sul bronzo la firma coeva dell’artista al momento di “licenziare” l’opera. Manca pure la data di fusione (quella che sta sulla superficie della base fa riferimento all’opera in legno, che è ben altra cosa); e poi manca del tutto la punzonatura relativa al totale dei pezzi prodotti”.
Sulla base di questa perizia e in riferimento a tutta la vicenda qualcuno dovrebbe aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica dal momento che nei giorni scorsi gli uffici comunali hanno ricevuto una richiesta di documentazioni dalla Procura di Fermo (che ha competenza territoriale) che ha richiesto la documentazione relativa a quella scultura. Secondo indiscrezioni ci si starebbe concentrando in particolar modo sulle caratteristiche dell’opera”.