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Grottammare, dopo otto anni riapre la chiesa di Santa Lucia

in occasione delle Giornate del Fai il 23 e 24 marzo. I lavori di restauro, a seguito del sisma, sono durati diversi anni
Pubblicato il 16 Febbraio 2024

GROTTAMMARE. Verrà riaperta durante il periodo pasquale la chiesa di Santa Lucia del paese alto, costruita sul luogo dove nacque Sisto V, danneggiata per il sisma del 2016 e ristrutturata grazie ai fondi della CEI e della Regione Marche. La notizia, attesa da tempo, è stata diffusa dal parroco don Federico Pompei durante una recente omelia.

Il terremoto aveva lesionato il tetto della sagrestia, l’edificio sacro presentava inoltre problemi di infiltrazione d’acqua ai muri perimetrali, soprattutto al lato ovest, con distacco di intonaco. L’umidità aveva lesionato anche gli altari laterali, le tele e gli elementi lignei. La chiesa, inoltre, era infestata da pipistrelli e volatili vari che determinavano sporcizia, intaccando arredi e opere interne. I lavori di risanamento sono stati resi possibili grazie ai fondi della Cei, pari a 250 mila euro, ai quali si sono aggiunti 110 mila euro della Regione.

La chiesa difficilmente sarà riaperta al culto per le funzioni religiose a causa dei banchi e suppellettili deteriorati, ma tornerà a risplendere con manifestazioni culturali di prestigio come il FestivaLiszt e la rassegna dell’Associazione Organistica Picena, dal momento che al suo interno si custodisce un pregiato organo Fedeli del ‘700.

Una spinta determinante alla riapertura della chiesa, dopo 8 anni, è venuta dal parroco don Federico Pompei che ringrazia il vescovo Carlo Bresciani, che ha approvato la proposta della Parrocchia di San Giovanni Battista di voler restaurare la Chiesa di Santa Lucia ed inviare la pratica alla CEI, la Regione Marche, nella persona del commissario straordinario di Governo per la ricostruzione post sisma, Guido Castelli, che subito ha accolto il progetto di restauro, facendosi promotore presso la Regione Marche; i progettisti dei lavori: l’ing. Francesco D’Ercoli, l’arch. Danilo Spinozzi e l’arch. Celeste d’Ercoli; l’Impresa Di Giuseppe Osvaldo s.r.l., la ditta che ha materialmente eseguito i lavori.

Infine grazie alle opere donate dall’artista romano, con origini picene, Luciano Capriotti, in arte “Capri Otti” la chiesa si trasformerà anche in un centro d’arte dove sarà possibile ammirare, all’interno, sul lato destro una pregevole Via Crucis con 18 bassorilievi in cemento, mentre a sinistra verrà collocata una singolare “Via Lucis” e al piano superiore una mostra permanente con opere sulla vita e l’operato del grande pontefice nato a Grottammare. Terrecotte, bozzetti, tecniche miste “Le sculture esposte- spiega l’artista- rappresentano una metafora della parabola esistenziale e spirituale del papa tosto, tra surrealismo ed ironia”. Si tratta di un omaggio permanente a Papa Sisto V, in memoria di sua madre, Concetta Merlini, scomparsa il giorno di Santa Lucia, il 13 dicembre del 2022.

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