GROTTAMMARE. A Grottammare, l’associazione di volontariato ‘I Care’ ha rafforzato la sicurezza della propria sede in contrada Valtesino, installando un sofisticato sistema di antifurto e videosorveglianza.
La decisione è arrivata dopo il furto subito nella notte tra il 17 e il 18 dicembre, quando ignoti hanno sottratto un’ingente quantità di generi alimentari destinati alle famiglie bisognose del territorio. L’impianto, marchiato Inim Evolving Protection, è stato donato dalla ditta Giudici & Polidori e installato gratuitamente da due professionisti locali, Sandro Bachetti e Dario De Santis.
«Il nostro obiettivo è proteggere il deposito e garantire la continuità del nostro servizio alla comunità», hanno spiegato i responsabili dell’associazione, sottolineando l’importanza di prevenire episodi simili in futuro.
Un colpo duro per chi è in difficoltà
Il furto ha rappresentato un grave danno per ‘I Care’, non solo per il valore economico della merce rubata, ma soprattutto per le famiglie che dipendono dal loro sostegno. I malviventi hanno portato via una quantità significativa di alimenti raccolti appena pochi giorni prima attraverso la colletta alimentare organizzata dai ‘Cacciatori di briciole’. La merce, che avrebbe dovuto essere distribuita poco prima delle festività natalizie, era destinata a circa 70 famiglie in difficoltà, a cui l’associazione presta assistenza da mesi.
Tra i beni sottratti figuravano latte, biscotti, olio, pasta, riso, legumi, tonno e altre derrate fondamentali per la sussistenza quotidiana. Un colpo che ha lasciato sgomento il personale dell’associazione e l’intera comunità, sempre più consapevole dell’importanza di tutelare chi lavora per il bene collettivo.
Una risposta di speranza e solidarietà
Nonostante il grave episodio, ‘I Care’ ha reagito con determinazione, grazie anche alla solidarietà delle aziende locali e dei volontari che hanno supportato l’installazione del sistema di sicurezza. Le indagini dei carabinieri di Grottammare sono tuttora in corso, anche se non sarà semplice identificare i responsabili. I sospetti ricadono su alcune persone del territorio, ma mancano prove concrete.
L’impegno dell’associazione, però, non si ferma: ‘I Care’ continua a lavorare per portare un aiuto concreto alle famiglie più vulnerabili, dimostrando che, anche di fronte agli ostacoli, la solidarietà e il senso di comunità possono fare la differenza.