“Pensiamo a un arretramento ragionevole, ragionato. Ma dico no a chi pensa a una linea ferroviaria Adriatica dritta, arretrata a 30 chilometri dalla costa, a congiungere Bologna a Lecce e che poi non capisco proprio a chi possa servire”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini, nel suo intervento al convegno ‘Dialoghi sul Piano di ripresa e resilienza” a Pesaro. Prima dell’evento, il ministro ha sottolineato che il potenziamento dell’Adriatica, “corridoio chiave per l’Unione Europea” può portare disagi. Per questo si studieranno interventi “insieme alle Regioni interessate”, tenendo presente però che si tratta di una “linea di scorrimento delle merci in Italia e, con tutto l’investimento che si sta facendo sui porti del centro, del nord e del sud, non possiamo rischiare che diventi un collo di bottiglia”.
L’investimento annunciato è di quasi due miliardi di euro e prevede l’arretramento delle stazioni di Pesaro e Fano e la realizzazione di due bypass che colleghino uno Porto San Giorgio a Grottammare e l’altro Porto Recanati e Civitanova.