GROTTAMMARE. Uomini di dialogo – Aldo Moro, storia di uno statista” è il titolo dell’evento che si è svolto venerdì 31 maggio 2024, alle ore 18:30, presso la Sala Consiliare del Comune di Grottammare davanti ad una sala gremita di cittadini incuriositi dalla proposta, promossa da Grottammare C’è.
L’approfondimento su Aldo Moro, segretario della Democrazia Cristiana, cinque volte Presidente del Consiglio, docente universitario vicino ai giovani, ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio del 1978, ha destato l’interesse di molti cittadini grottammaresi i quali hanno dato prova di apprezzare le proposte dei giovani del gruppo “Grottammare C’è” per promuovere la buona politica e trarre insegnamento da esempi virtuosi e concreti.
L’evento si inserisce all’interno del percorso formativo che il gruppo Consiliare ha avviato ad aprile 2024, con la presentazione del libro di Marco Fioravanti sindaco di Ascoli Piceno, attraverso una serie di incontri/testimonianze che si articoleranno nei prossimi mesi per sensibilizzare la comunità grottammarese.
L’incontro
“Questo incontro – afferma Laura Rosati, coordinatrice del gruppo giovani di Grottammare c’è – fa parte di una serie di eventi che il gruppo intende proporre alla cittadinanza per stimolare il dialogo e la consapevolezza civica. L’incontro ha visto la partecipazione del Dott. Mattia Bruni, che ha offerto una dettagliata analisi della biografia di Aldo Moro e del tragico caso del suo rapimento e assassinio.
Riflettere sulla vita e sull’eredità di Aldo Moro è fondamentale per comprendere le dinamiche politiche e sociali del nostro passato recente. L’evento ha offerto un’opportunità importante per i giovani per approfondire la conoscenza di un personaggio cruciale della storia italiana.
Sono molto entusiasta della buona partecipazione che ha riscosso l’evento, e non vedo l’ora di iniziare ad organizzare nuovi eventi, incentrati su tematiche storiche o sociali.
Colgo l’occasione per ringraziare il Sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi e tutti coloro che hanno partecipato”.
A raccontare Moro e quegli anni è stato il dott. Mattia Bruni, Dottorando in Storia. Collabora con la cattedra di Storia Contemporanea alla facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza e Storia Economica alla facoltà di Economia dell’Università Europea di Roma. Svolge una ricerca di taglio politico-economico-europeo sugli anni ’70 e ’80 della Prima Repubblica italiana.
Il ricordo
A moderare l’incontro con Bruni, Marco Sprecacè, Consigliere comunale di Grottammare, il quale ha rilasciato la seguente dichiarazione:
L’esempio di Aldo Moro mi ha accompagnato sin dai tempi dell’Università, quando decisi di aderire alla Fuci Macerata “Leopoldo Elia” e in seguito di avere l’onore di diventarne presidente.
In quegli anni, il pensiero politico di Aldo Moro, fu al centro di un serio lavoro di formazione delle coscienze e nello sforzo di vivere pienamente la vita di studenti cristiani, dialoganti con le molteplici diversità politiche e culturali che insistevano nel contesto universitario di allora e di oggi.
La vicenda ancora parzialmente oscura del sequestro e dell’assassinio di Aldo Moro, di 46 anni fa, la memoria di quella Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani, non deve farci dimenticare il ruolo di Aldo Moro come perno dell’evoluzione storica e politica della democrazia repubblicana in Italia.
Il pensiero politico di Moro era legato ad un’idea che oggi non ha più libero corso nel nostro Paese, il dialogo. Infatti, era consapevole che la democrazia è il dialogo con gli altri e non il “mettersi davanti allo specchio per mostrare i muscoli”. La politica non era mai un evento, ma un processo.
Grazie a tutti coloro che ieri hanno partecipato all’evento organizzato dai giovani di Grottammare C’è, in particolar modo a Laura Rosati.
Grazie ad Emanuele Rivosecchi per il preziosissimo supporto tecnico.
Grazie al relatore Mattia Bruni, il suo entusiasmo e la sua competenza sono stati coinvolgenti. Credo che nei prossimi anni sentiremo spesso parlare di lui, è un giovane promettente.
I giovani che non dimenticano le proprie radici e che non trascurano gli insegnamenti del passato sono l’avvenire del mondo.