Il primo settembre sessanta insegnanti di sostegno ascolane andranno a Nord, una trentina a Rovigo, un’altra trentina nelle province di Venezia e Milano e una persona a Padova. Il tutto dovuto a un algoritmo del Miur, i cui parametri non sono stati mai divulgati, che ha selezionato la mobilità obbedendo alla contestata Legge 107, anche chiamata “La Buona Scuola”.
Alle proteste e alle accuse che si sono susseguite dopo la selezione, il Sottosegretario all’istruzione Davide Faraone ha definito l’errore dell’algoritmo “fisiologico” e che si sono verificate anomalie per “la quantità di dati da elaborare”. “Sembra ignorare – affermano alcuni degli insegnanti che dovranno essere trasferiti – che un computer calcola sempre con precisione ciò che viene impostato da mano umana. Conti correnti bancari, sistema aereo, interventi chirurgici sono gestiti da software che non hanno riscontrato errori fatali”.
Legge 107
La Legge 107 è entrata in vigore il 13 Luglio 2015. Gli obiettivi che si prefigge sono: piena attuazione dell’autonomia scolastica, innalzamento dei livelli d’istruzione e delle competenze, contrasto diseguaglianze, prevenzione e recupero dell’abbandono e della dispersione scolastica, realizzazione di una scuola aperta, garanzia del diritto allo studio e pari opportunità di successo formativo. Al comma 73 prevede “dal 2016/2017 la mobilità territoriale e professionale del personale docente operi tra gli ambiti territoriali.” Il docente non ha più titolarità nella scuola ma nell’ambito territoriale. L’ambito si stabilisce in base al numero di alunni iscritti che possiede un territorio. Nella domanda di trasferimento non si possono richiedere scuole specifiche. Questa è presentata a febbraio-marzo e gli ambiti territoriali sono definiti entro il 30 Giugno. Dopo il trasferimento gli incarichi di insegnamento assegnati dal dirigente scolastico del luogo hanno durata triennale.
L’algoritmo
La gravità del suo errore sta nel non aver rispettato ciò che era stato stipulato con il contratto integrativo sulla mobilità sul rispetto del punteggio e dell’ordine delle preferenze. Doveva assegnare ad ogni aspirante la prima sede/ambito libero al proprio turno sulla base delle fasi, del punteggio, delle precedenze e delle tipologie di posto per i quali una persona avesse titolo. Gli ingegneri informatici hanno identificato anomalie e incongruenze impossibili se si inseriscono i giusti parametri. I sindacati hanno fatto richiesta d’accesso agli atti per poter verificare le modalità di procedura dell’algoritmo a un compartecipante della Corte di Cassazione, lo studio legale Naso & Partners. Non è la prima volta che l’algoritmo del Miur presenta dei problemi. Aveva già violato delle norme in occasione dell’assunzione dei docenti della fase C del piano straordinario di immissioni in ruolo della legge 107.
Risultato
Le modalità di mobilità straordinaria sono state sancite dal contratto nazionale integrativo della mobilità dell’Aprile 2016 firmato dalla maggioranza delle forze sindacali (UIL, Cgil, Cisl, Snals) tranne la Gilda. La domanda di mobilità era obbligatoria. A causa dell’errore dell’algoritmo questa è avvenuta per la prima volta in assoluto su piano nazionale invece che regionale per gli insegnanti della fase B e C (per spiegazione fasi leggere qui). Secondo i dati MIUR, nelle Marche c’è stata una percentuale di docenti rimasti in regione del 55,5%. In Umbria, Lazio e Toscana, ad esempio, questi sfiorano l’80% (per consultare tutti i dati cliccare qui). La discrepanza è enorme.
Soluzione
Il MIUR, riconoscendo alla fine alcuni sbagli di procedura, ha concesso agli insegnanti di fare richiesta di conciliazione. Questa doveva essere presentata agli USP (Ufficio Scolastico Provinciale) dove sono assunti di ruolo, i quali hanno trattato le loro domande di mobilità, allegando ad essa tutti gli errori oggettivi che si ritiene opportuno evidenziare sul bollettino dei trasferimenti. Sono state consegnate il 13 Agosto. Dopo attento esame delle richieste, ci sarà una proposta di conciliazione. Sembra già però che il Ministero voglia considerare solo errori eclatanti di punteggio piuttosto che di vicinorietà. Venerdì scorso è uscito il decreto in deroga delle assunzioni provvisorie per gli insegnanti di sostegno. Questo permette la possibilità di stabilire le assegnazioni provvisorie di ogni ufficio scolastico provinciale. Tuttavia è probabile che i 214 posti disponibili in provincia saranno usati per le suddette conciliazioni e non basteranno per tutti. Inoltre la graduatoria del sostegno per la scuola primaria è esaurita, quindi saranno nominati dagli istituti insegnanti non specializzati proprio perché quelli qualificati sono stati trasferiti a Nord.
La protesta
Gli insegnanti vittime dell’algoritmo richiedono di essere distribuiti sull’intero territorio marchigiano. Ciò può essere effettuato stabilizzando di diritto i posti delle supplenze che sono disponibili in quantità sufficienti.
Il governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli e l’assessore al lavoro regionale Loretta Bravi hanno incontrato a Roma la ministra dell’istruzione Stefania Giannini che ha dichiarato di impegnarsi a risolvere la problematica. Non sono state strette promesse specifiche.
“Adesso gli insegnanti hanno un decreto in deroga e non sanno se dovranno partire e in quale scuola dovranno insegnare a dieci giorni dalla partenza (1 Settembre) – tirano le somme gli insegnanti -. C’è stata un’enorme disparità. Non basterà nemmeno la Procura della Repubblica a togliere la cattedra nel suo luogo di residenza alla persona con zero punti. Chi è stato graziato, avrà la grazia vita natural durante nonostante non abbia dei meriti.”
C’è anche un grupo Facebook “Assegnazioni Provvisorie Ora!”, che raccoglie le iscrizioni di coloro che sono stati trasferiti in altre regioni di tutti gli ordini di scuole. L’obiettivo è ottenere le assegnazioni provvisorie che permetteranno di non far partire le persone con bambini sotto i dodici anni, quelle con problematiche famigliari, quelle con problemi di salute, quelle con coniuge.
I docenti “esodati” si sono dati appuntamento questo lunedì 22 Agosto alle ore 10 davanti al palazzo dell’Ufficio Scolastico Regione Marche ad Ancona per rivendicare la stabilizzazione dei posti di diritto e per protestare la violazione del contratto collettivo nazionale integrativo sulla mobilità. Il sit-in durerà fino alle 14. Alla manifestazione si uniranno le varie rappresentanze sindacali, locali e regionali. Il pullman di protesta partirà dal piazzale della Palestra Tonic a Porto d’Ascoli (San Benedetto) alle 8. “La mobilitazione – annunciano – continuerà nel corso dell’anno scolastico per lavorare sull’assegnazione dei posti di diritto nella regione Marche”.