CUPRA MARITTIMA. Il Comune di Cupra Marittima è stato condannato a risarcire una somma pari a 487.167 euro, oltre interessi e spese legali, a favore di Danilo Marcozzi, Emilio Marcozzi e Aldo Giosuè. Si tratta dell’indennizzo dovuto per l’acquisizione sanante di un terreno di 1420 mq, avvenuta senza che fossero completate le procedure espropriative necessarie alla realizzazione della pista ciclabile intercomunale Cupra Marittima – Grottammare.
La vicenda giudiziaria ha avuto una svolta nel 2021, quando la Corte d’Appello si è espressa in favore dei proprietari. Il sindaco Alessio Piersimoni, allora al primo mandato, decise di impugnare la sentenza presentando ricorso in Cassazione. Una scelta motivata dalla complessità della questione e dalla rilevanza economica: «Sono denari di tutti i cuprensi e il problema risale ad anni addietro. Ora dobbiamo risolverlo – affermò a suo tempo Piersimoni al Resto del Carlino – Sulla base dei pareri legali spenderemo altri 14mila euro per il ricorso, sperando di venire a capo di una situazione complicata».
Ma il ricorso è stato respinto. La decisione della Cassazione ha messo fine alla controversia legale, lasciando il Comune con un onere complessivo che si avvicina ai 600mila euro, considerando interessi maturati e costi accessori. La questione, definita “spinosa”, sarà affrontata nel prossimo consiglio comunale, previsto non prima di aprile.
Alla base di tutto, un errore originario: la realizzazione della pista ciclabile su terreni non completamente regolarizzati. Un secondo passo falso avvenne quando il TAR propose al Comune di scegliere tra un indennizzo più contenuto o lo smantellamento della pista con conseguente restituzione dei terreni. Quest’ultima soluzione, secondo diversi tecnici, avrebbe ridotto il valore dei terreni a zero, ma avrebbe evitato le attuali conseguenze economiche.