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Cupra Marittima, l’opposizione chiede chiarezza sul maxi risarcimento per la pista ciclabile

Nel consiglio comunale del 10 aprile approvato un mutuo ventennale da quasi 600mila euro. L’opposizione: «Serve determinazione nel chiarire le responsabilità»
Pubblicato il 11 Aprile 2025




CUPRA MARITTIMA. Il consiglio comunale di Cupra Marittima, riunitosi nella serata di mercoledì 10 aprile, ha dato il via libera alla stipula di un mutuo ventennale per coprire il maxi risarcimento legato all’annosa vicenda della pista ciclabile realizzata nei primi anni Duemila, su terreni non regolarmente espropriati. L’importo complessivo che il Comune dovrà versare, tra interessi e spese legali, è pari a 599.722,12 euro.

Durante la seduta, le opposizioni della lista Cupra per tutti hanno espresso forte preoccupazione per le ripercussioni che questa spesa potrà avere sul bilancio comunale e sui cittadini, ma si sono dette decise a non fare polemica, puntando piuttosto a chiarire le responsabilità di quanto accaduto.

Mario Pulcini, ex candidato sindaco e voce dell’opposizione, ha affermato:
«Un grave colpo per le casse comunali del Comune di Cupra Marittima. Ieri nell’ultimo Consiglio Comunale, il Comune ha deciso di contrarre un mutuo per i prossimi 20 anni per risarcire alcuni proprietari di appezzamenti di terreno fronte mare che si erano opposti alla realizzazione della Pista ciclabile Cupra Marittima Grottammare. I signori Marcozzi Danilo, Marcozzi Emilio ed Aldo Giosuè, noti imprenditori balneari del litorale cuprense, hanno intentato un lungo ricorso giudiziario, durato oltre 20 anni, per opporsi alla realizzazione di un’opera realizzata nei primi anni duemila, iter burocratico iniziato dall’allora Amministrazione Torquati e mai concluso fino ad arrivare ai giorni nostri. La mancata conclusione del procedimento di esproprio nei tempi previsti (anno 2006) ha permesso ad alcuni cittadini di rifiutare l’indennizzo proposto dal comune, di euro 13.408,90 stabilito dalla Commissione espropri della Provincia di Ascoli Piceno e di beneficiare di una serie di leggi, cambiate nel corso degli anni, che hanno portato a valutare dei piccoli appezzamenti di terreni agricoli, risalenti ai primi dell’800, ad oggi quasi completamente erosi dal mare e di fatto inglobati nei beni del Demanio Marittimo, alla super valutazione di ben 487.167,00 fatta dal perito di parte consultato dalla Corte di Appello di Ancona. Preso atto della sentenza il Comune ha deciso di non poter procedere ulteriormente per vie legali e di liquidare la somma richiesta dai ricorrenti per un importo comprensivo di spese legali ed interessi maturati, di ben 599.722,12. a carico di tutti i cittadini cuprensi».

Pulcini ha aggiunto che, nel corso della seduta, le opposizioni hanno presentato una serie di interrogazioni per chiedere chiarimenti sui molti punti ancora oscuri della vicenda. Ha inoltre sottolineato:
«Per il momento resta la certezza del maxi risarcimento che il Comune dovrà sborsare nei confronti dei Fratelli Marcozzi e Aldo Giosuè, risarcimento che sarà oggetto delle verifiche da parte della Corte dei Conti chiamata a valutarne la congruità e a verificarne le ripercussioni sulle casse dell’ente. Qualora si dovessero accertare danni erariali si potrebbero concretizzare gravi conseguenze per il Comune fino all’impossibilità di contrarre nuovi mutui per investimenti a favore dei cittadini cuprensi».

Infine, ha espresso perplessità sul comportamento dell’attuale amministrazione, chiedendo maggiore determinazione:
«Le opposizioni lamentano lo spirito di rassegnazione con il quale l’Amministrazione Piersimoni ha affrontato l’intera vicenda, di fatto avallando tutte le richieste dei ricorrenti e sperano con l’interrogazione presentata di poter fare emergere eventuali responsabilità».