COSSIGNANO. Un’antenna 5G a duecento metri dal centro storico di Cossignano. È questa la notizia che ha scosso i cittadini del piccolo borgo medievale, profondamente legati alla storia e alla bellezza del loro territorio.
Si chiedono con preoccupazione: «È accettabile che il Governo investa risorse per tutelare i borghi per poi autorizzare interventi che rischiano di rovinarli per sempre? È giusto sacrificare il fascino di un luogo storico sull’altare del progresso tecnologico?».
Non è solo una questione estetica. L’installazione di un’antenna alta 32 metri, a pochi passi dal centro abitato, rappresenta una scelta che rischia di infliggere un duro colpo al patrimonio paesaggistico e culturale del paese. Cossignano, già colpito dai danni del terremoto, sta cercando di rinascere grazie a progetti di riqualificazione e ai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Gli sforzi fatti per restaurare edifici storici, valorizzare l’architettura e rilanciare il turismo potrebbero essere vanificati. «Come si può permettere che tutto questo venga compromesso dall’installazione di un’opera così impattante nel cuore del nostro paesaggio?» si domandano i residenti.
Va sottolineato che i cittadini non sono contrari al miglioramento della connettività nelle aree rurali, ma chiedono che queste scelte vengano fatte con maggiore rispetto per il contesto.
«I nostri territori hanno già sofferto abbastanza», scrivono nella loro lettera-appello. «Dopo il terremoto, ogni passo verso la ricostruzione è stato frutto di sacrifici e di un lavoro collettivo che ha messo al centro la nostra storia e la nostra identità. Possiamo accettare che, in nome della tecnologia, si distrugga ciò che abbiamo lottato per preservare?».
I cittadini di Cossignano ribadiscono la loro volontà di far sentire la propria voce per proteggere il patrimonio unico del borgo. «Siamo pronti a difendere il nostro paesaggio, perché non si tratta solo di un luogo, ma di un’identità che segnerà per sempre il nostro futuro».