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Cossignano, Pacifico Barbizzi ha vinto la sua battaglia. “Dal Governo il risarcimento per mio padre deportato dai nazisti”

Calisto era stato arrestato dai tedeschi in Albania e portato in un campo di concentramento
Pubblicato il 6 Dicembre 2024

nella foto: Calisto Barbizzi e suo figlio Pacifico

di Emidio Lattanzi

COSSIGNANO. Pacifico Barbizzi, cittadino di Cossignano, è una delle persone che in questi giorni ha ricevuto il risarcimento previsto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano per i crimini commessi dalla Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.




Un risarcimento che arriva dopo anni di battaglie legali intraprese per ottenere giustizia per i soldati italiani deportati in Germania e costretti ai lavori forzati nelle fabbriche del Terzo Reich.

La vicenda legale ha preso il via nel 2009, grazie all’impegno dell’avvocato Lucio Olivieri e di suo figlio Andrea, entrambi di San Benedetto del Tronto. La coppia di legali ha avviato i primi procedimenti nei tribunali di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro, Sulmona, L’Aquila, Isernia e Cassino, rappresentando gli eredi di quei militari deportati. Tra di loro, anche Barbizzi di Cossignano, il cui padre, Calisto, era stato catturato dai tedeschi in Albania, dove prestava servizio come militare, e deportato in Germania.

Una battaglia per la memoria e la giustizia

Nel 2019, Pacifico Barbizzi ha deciso di intraprendere un percorso volto a onorare la memoria del padre e ottenere il riconoscimento dei suoi diritti. Grazie al suo impegno, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha conferito alla memoria di Calisto la Medaglia d’Onore.

Barbizzi ha poi coinvolto altri nove cittadini di Cossignano in una denuncia contro il governo tedesco, con l’assistenza dell’avvocatessa Annarita Gallo e nell’ambito della procedura legale coordinata dagli avvocati Olivieri. Questo percorso legale, lungo e complesso, ha portato al riconoscimento da parte del governo italiano del diritto a un risarcimento economico per gli eredi dei militari deportati.

I risarcimenti e il fondo governativo

I risarcimenti erogati in questi giorni fanno parte di un fondo istituito dal governo italiano due anni fa per coprire le spese legate ai crimini di guerra commessi dalle truppe naziste. Il fondo, del valore complessivo di 66 milioni di euro, era stato inizialmente finanziato con 60 milioni dal governo Draghi, a cui si sono aggiunti 6 milioni stanziati dal governo Meloni all’inizio del 2024.

“La vedova di mio fratello defunto ha già ricevuto la sua parte, e l’altra metà sta arrivando sul mio conto”, ha dichiarato Pacifico Barbizzi. “Ringrazio tantissimo tutte le persone che mi hanno appoggiato in questa battaglia, in particolar modo l’ex sindaco di Cossignano, Roberto De Angelis, e la dipendente del comune Gabriella Pieramici, che mi hanno dato un enorme aiuto nel raggiungimento di questo traguardo.”

Il peso della memoria nel Piceno

Le Marche, e in particolare il territorio del Piceno, hanno subito duramente le rappresaglie naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra gli episodi più drammatici, l’uccisione di 15 persone a Montemonaco, di sette partigiani a San Marco (Ascoli), di quattro cittadini a Castignano e a San Benedetto del Tronto, e di dodici persone a Massignano.

Questa vicenda non è solo un esempio di giustizia tardiva, ma anche un modo per tenere viva la memoria di chi ha sofferto durante quei tragici anni. Grazie all’impegno di persone come Pacifico Barbizzi, il sacrificio dei deportati e delle vittime del nazismo non verrà dimenticato, e il loro ricordo continuerà a ispirare nuove generazioni.