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Pestaggio di Comunanza, il 42enne resta in carcere. “E’ molto dispiaciuto”

L'uomo è rappresentato dall'avvocato Olindo Dionisi. L'anziano aggredito è in coma farmacologico. Sta meglio la moglie
Pubblicato il 28 Dicembre 2024

COMUNANZA. Nel carcere di Marino del Tronto, il 42enne artigiano accusato di tentato omicidio, tentato incendio e danneggiamento, è apparso molto dispiaciuto per quanto accaduto. Lo ha dichiarato al Corriere Adriatico il suo legale, l’avvocato Olindo Dionisi, dopo un colloquio con l’uomo, che si trova in custodia cautelare da una settimana. «Voleva solo fare gli auguri di Natale», ha raccontato il difensore, spiegando come l’incontro con i genitori dell’ex ragazza sia degenerato in un’escalation di violenza.



La sera del 23 dicembre, poco dopo le 20, l’artigiano si è recato presso un ex capannone industriale, oggi abitazione delle vittime, due anziani di 75 anni. Lì, in circostanze ancora da chiarire, è avvenuto un violento pestaggio che ha lasciato il marito in coma farmacologico e la moglie gravemente ferita. L’aggressore, secondo quanto emerso, avrebbe anche cercato di appiccare un incendio all’interno dell’edificio prima di recarsi spontaneamente dai carabinieri per costituirsi.

Durante l’udienza di convalida dell’arresto, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ascoli, Annalisa Giusti, ha deciso di rigettare la richiesta di arresti domiciliari avanzata dall’avvocato Dionisi, motivando la detenzione in carcere con l’efferatezza del gesto e il rischio di reiterazione del reato. «A mio avviso, la misura è eccessiva», ha commentato al quotidiano anconetano il legale, sottolineando che il suo assistito è incensurato e non ha mai avuto esperienze pregresse con la giustizia. Dionisi sta valutando di presentare ricorso al Tribunale della libertà per ottenere una misura cautelare meno restrittiva.

Intanto, si fanno strada ipotesi sui motivi alla base dell’aggressione. Secondo il racconto fornito dal legale, l’uomo avrebbe avuto un incidente stradale poco prima di raggiungere l’abitazione delle vittime, un episodio che potrebbe aver contribuito al suo stato di agitazione. Dopo aver urtato un paletto con la vettura, l’artigiano si è diretto in un’officina vicina per le riparazioni e, successivamente, ha deciso di fare visita agli anziani.