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Omicidio di Comunanza, nessun segno di aggressione sul corpo dell’indagato

Funari aveva affermato di aver agito per difendersi da un colpo al collo. Presentata la richiesta di arresti domiciliari
Pubblicato il 10 Gennaio 2025

Non emergono segni evidenti di violenze fisiche dall’ispezione corporale effettuata su Claudio Funari, attualmente detenuto nel carcere di Ascoli. Il 42enne è accusato di un crimine gravissimo: l’omicidio di Renzo Paradisi e il tentato omicidio della moglie di quest’ultimo, Maria Antonietta Giacomozzi, con l’aggravante della premeditazione e della volontarietà.



Tuttavia, questo primo esame medico, giunto però a 15 giorni dai fatti, non ha riscontrato tracce di lesioni riconducibili a colpi ricevuti.

Durante l’interrogatorio di garanzia, Funari ha affermato di aver agito per difendersi, dichiarando di essere stato colpito da Maria Antonietta Giacomozzi. L’indagato sostiene che la donna lo avrebbe aggredito con uno schiaffo e, successivamente, con un attrezzo al collo. Questi presunti atti avrebbero scatenato la sua reazione, culminata in un esito drammatico.

Nonostante l’esito dell’ispezione corporale, l’avvocato difensore Olindo Dionisi non sembra condividere questa conclusione. Dionisi sostiene infatti di aver notato sul corpo del suo assistito segni compatibili con l’aggressione descritta. A supporto della tesi difensiva, il legale punta ora ad analizzare nel dettaglio le fotografie scattate dai carabinieri al momento dell’arresto di Funari. Intanto, ha presentato richiesta di arresti domiciliari per il proprio cliente.