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Matteo Ricci a Comunanza: «Investimenti Beko reali, serve un progetto credibile per le Marche»

Tappa conclusiva oggi ad Arquata del Tronto. Ricci: «Basta giustificazioni, governano da cinque anni»
Pubblicato il 13 Aprile 2025



COMUNANZA. Durante la penultima tappa del tour Ricucire le Marche, Matteo Ricci ha fatto tappa a Comunanza per affrontare i nodi critici delle aree interne, a partire dalla crisi industriale e dalla ricostruzione post sisma. Con lui oltre 150 persone, tra cui l’onorevole Augusto Curti, e al centro del suo intervento la vertenza legata allo stabilimento Beko.

Gli investimenti dell’azienda turca, secondo Ricci, devono essere «reali, visibili e rapidi». Ha ricordato il lavoro già svolto da sindacati e lavoratori, chiedendo alla politica di fare la sua parte: «L’accordo sindacale non deve restare solo sulla carta».

Ricci ha anche sottolineato il proprio impegno diretto sulla vicenda: «Il mio contributo l’ho dato anche a Istanbul, con Dario Nardella, parlando direttamente con la famiglia proprietaria». Ha tracciato un paragone con la situazione di Fabriano, definita peggiore rispetto a quella di Comunanza, e ha lanciato un monito: «Nessuno può permettersi di abbassare la guardia», ricordando le ricadute occupazionali sull’intero indotto dell’entroterra.

Altro tema chiave affrontato è stato quello della ricostruzione post terremoto, con un elogio all’operato dell’ex commissario Giovanni Legnini: «Ha portato 14 miliardi e sbloccato un meccanismo fermo da anni». Ricci ha annunciato un incontro con Legnini ad Arquata del Tronto, evidenziando però come in altre zone, come Camerino, la ricostruzione resti ferma: «I ritardi lì sono inaccettabili».

Per contrastare lo spopolamento e rilanciare le aree interne, Ricci ha ribadito quattro proposte già presentate: contributi a fondo perduto, trasporti pubblici gratuiti, nidi senza costi e più fondi per le scuole con pluriclassi. Ha definito queste misure «buone pratiche già in vigore altrove», sottolineando che «non sono invenzioni, ma soluzioni replicabili».

Quanto alle coperture finanziarie, Ricci ha proposto di chiudere strutture come l’Atim, definita «inutile e costosa», per liberare risorse da reinvestire: «È tempo di scegliere dove mettere le priorità».

Nel mirino anche la sanità, che secondo Ricci ha subito un peggioramento sotto la giunta attuale: «Liste d’attesa aumentate, mobilità passiva in crescita. Le Marche pagano 34 milioni all’anno per curare i cittadini fuori regione. Un marchigiano su dieci ha rinunciato a curarsi. Questo è il dato più allarmante».

Senza risparmiare critiche sul piano politico, ha attaccato la giunta regionale per continuare ad attribuire le colpe al passato: «È legittimo il primo anno, il secondo… ma dopo cinque anni di governo, se le cose vanno peggio, le responsabilità sono le tue».

In vista della conclusione del tour ad Arquata del Tronto, Ricci ha lanciato un appello alla concretezza: «Non bastano gli slogan. Servono scelte nette. E soprattutto serve restituire alle Marche un progetto credibile per i prossimi cinque anni».