ASCOLI PICENO. Prosegue l’impegno della CNA di Ascoli Piceno per tutelare imprenditori e cittadini del territorio. Sulla scia di un percorso di sensibilizzazione intrapreso da ormai un anno a questa parte, nel pomeriggio di ieri, martedì 7 novembre, lo spazio eventi della Bottega del Terzo Settore di Ascoli ha ospitato la presentazione ufficiale del vademecum per la sicurezza delle imprese e delle attività commerciali a diretto contatto con il pubblico.
In piena condivisione con la Questura di Ascoli e con il questore Giuseppe Simonelli, l’associazione territoriale di Ascoli ha realizzato un documento aggiornato e dal carattere estremamente pratico, in grado di racchiudere in poche pagine indicazioni utili per prevenire e contrastare truffe e potenziali casi di violenza e pericolo per imprenditori, esercenti e loro clienti.
Di fronte a una platea attenta e numerosa, alla presenza del vicesindaco di Ascoli Gianni Silvestri e dell’assessore comunale al Commercio Nico Stallone, i rappresentanti dell’associazione territoriale di Ascoli e il questore Simonelli hanno passato in rassegna i principali punti del documento, evidenziando la necessità di porre la dovuta attenzione ad alcuni aspetti chiave per la sicurezza delle attività commerciali come la videosorveglianza, il back-up dei dati, le polizze assicurative e l’accesso a credenziali e dispositivi da parte del personale.
In fondo, come sottolineato all’interno del vademecum, per la loro diffusione sul territorio e la presenza di denaro contante gli esercizi commerciali sono tra le attività economiche tradizionalmente più esposte a rischi di rapine ed estorsioni. Per questa ragione, CNA e Questura hanno scelto di fornire delle linee guida sulla legislazione vigente e sugli accorgimenti da adottare per la gestione delle emergenze, fornendo contestualmente contatti e recapiti utili in caso di pericolo.
«Ringrazio il questore Simonelli e la Questura di Ascoli per aver condiviso con la CNA un percorso di sensibilizzazione e prevenzione che, negli ultimi mesi, ha coinvolto i nostri imprenditori in una serie di incontri dedicati alla sicurezza – dichiara Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli Piceno – Questo vademecum rappresenta un traguardo importante, raggiunto grazie al consolidamento di un rapporto estremamente sinergico tra la CNA e la Questura. Come associazione restiamo a disposizione per fornire ai nostri associati strumenti utili per garantire la sicurezza delle proprie imprese».
Nel 2023, peraltro, la provincia di Ascoli si è classificata al 65° posto nella classifica generale della criminalità stilata da Il Sole 24 Ore, assistendo a un aumento del 9% delle denunce, passate da 12.487 a 13.612 nel giro di 12 mesi.
Assume ancora più valore, in questo senso, l’intervento del dottor Simonelli, che ha offerto un’ampia panoramica delle linee guida riportate nel vademecum sottolineando l’importanza di prestare attenzione al comportamento, alle richieste e a eventuali segni di riconoscimento di aggressori e rapinatori per agevolarne l’individuazione da parte delle forze dell’ordine. Risulta fondamentale, inoltre, ridurre i fattori di rischio adottando le dovute cautele, rappresentate da un’adeguata formazione del personale, dall’adozione di superfici di lavoro lisce e in grado di conservare le impronte digitali, dalla stipula di pratiche assicurative e dall’informazione sui propri interlocutori, specie in caso di e-commerce.
«In un momento storico in cui le Marche fanno registrare un calo significativo del numero di imprese attive, diventa ancora più importante tutelare gli imprenditori che, nonostante le difficoltà e le incertezze, continuano a credere e investire sul nostro territorio – afferma Arianna Trillini, presidente della CNA di Ascoli Piceno – La grande partecipazione di questo incontro è sintomo del notevole interesse su un tema estremamente attuale come la sicurezza, che insieme alla Questura di Ascoli intendiamo continuare a promuovere per rendere imprenditori e cittadini sempre più consapevoli dei rischi a cui esercenti e clienti sono esposti e collaborare con le forze dell’ordine nella loro attività quotidiana».