ASCOLI PICENO. Dopo averla massacrata di botte e averla rivestita, Massimo Malavolta si è procurato una ferita all’avambraccio sinistro con un coltello e si è steso accanto alla moglie, la povera Emanuela Massicci.
Solo molte ore più tardi ha contattato i suoi genitori, che a loro volta hanno avvisato i carabinieri.
Una notte di violenza inaudita
Secondo la ricostruzione dei fatti, l’aggressione sarebbe avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, tra l’una e le due, mentre i due figli della coppia dormivano nelle loro camere. Malavolta ha colpito la moglie con estrema violenza, procurandole numerose lesioni. La donna presentava ecchimosi al volto, tumefazioni e tagli superficiali, ma le ferite mortali sono state causate dai ripetuti colpi inferti con le mani nude.
I medici legali, Sabina Canestrari e Francesco Brandimarti, hanno effettuato una ricognizione cadaverica che ha permesso di ricostruire la dinamica. La vittima riportava fratture al naso, a sette costole e all’ulna sinistra, segni che suggeriscono un disperato tentativo di difesa. La morte, secondo i riscontri, sarebbe avvenuta circa sette ore prima dell’ispezione, collocandola intorno all’una di notte.
Il ritrovamento
L’allarme è scattato alle 5:32 del mattino, quando il padre di Malavolta ha chiamato il numero di emergenza 112 dopo aver ricevuto una telefonata sconvolgente dal figlio. «Emanuela non respira più», avrebbe detto l’uomo alla madre.
I carabinieri del nucleo operativo radiomobile si sono recati immediatamente sul posto. A riceverli sono stati i figli piccoli, che hanno aperto la porta d’ingresso. La scena era agghiacciante: la porta della camera da letto matrimoniale era chiusa a chiave dall’interno e è stata forzata. All’interno, Malavolta era seduto sul letto accanto al corpo privo di vita della moglie. L’uomo, in stato di semi-incoscienza, si era procurato una profonda ferita all’avambraccio sinistro con un coltello, probabilmente nel tentativo di togliersi la vita. Il coltello è stato immediatamente sottratto dai militari.
Nonostante la situazione, Malavolta ha chiesto ai sanitari di uscire dalla stanza e chiudere la porta. Il corpo di Emanuela Massicci giaceva accanto a lui, presentando segni di ipotermia e rigor mortis, confermando che il decesso era avvenuto ore prima. Il marito, dopo l’omicidio, aveva rivestito la moglie e messo in ordine il suo corpo, un gesto che testimonia una lucidità disturbante in un contesto di orrore.
Indagini in corso
Le forze dell’ordine stanno proseguendo con le indagini per chiarire ulteriormente la dinamica e i motivi che hanno portato a questo tragico epilogo. Al momento, Malavolta è in stato di fermo, sotto stretta sorveglianza medica. La comunità di Ripaberarda è in lutto per la perdita di Emanuela, ricordata come una persona amata e stimata da tutti. Questo episodio lascia dietro di sé non solo dolore, ma anche un profondo interrogativo sulla capacità di prevenire simili tragedie familiari.