ASCOLI PICENO. Massimo Malavolta, l’uomo accusato dell’omicidio della moglie Emanuela Massicci, potrebbe essere trasferito in carcere la prossima settimana, qualora i medici confermino che le sue condizioni di salute sono compatibili con il regime detentivo.
La decisione spetta al giudice per le indagini preliminari di Ascoli Piceno, Annalisa Giusti, che ha disposto la detenzione presso il carcere di Marino del Tronto, subordinandola agli esiti della visita di valutazione.
Malavolta non è stato finora interrogato a causa delle sue precarie condizioni psico-fisiche. Tuttavia, nelle prossime ore potrebbe affrontare l’interrogatorio di garanzia.
Emergono intanto elementi che fanno luce sul suo passato recente: Malavolta era stato sottoposto a un accertamento sanitario obbligatorio (ASO) dopo un episodio di violenza sul lavoro. Questo dettaglio solleva interrogativi sul suo stato di salute mentale e sull’efficacia del percorso psichiatrico che gli era stato prescritto.
La terapia farmacologica di Malavolta, modificata un paio di mesi fa, potrebbe aver influito sulle sue condizioni mentali. Pare che nelle settimane precedenti all’omicidio l’uomo avesse tentato di contattare il proprio medico per segnalare un crescente malessere.
Vista la delicatezza del caso, il procuratore capo Umberto Monti potrebbe nominare un consulente tecnico per verificare l’adeguatezza del trattamento psichiatrico e le condizioni mentali di Malavolta al momento del delitto. Anche la difesa, rappresentata dall’avvocato d’ufficio Saveria Tarquini, potrebbe richiedere una perizia psichiatrica per ricostruire la dinamica psicologica che ha portato alla tragedia.