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Sparò al vicesindaco di Acquasanta, chiesti tre anni e otto mesi per la moglie

đź”´ Il pubblico ministero sostiene la volontarietĂ  del gesto, ma il marito dell'imputata parla di un incidente e chiede l'assoluzione
Pubblicato il 5 Marzo 2025

ASCOLI PICENO. La Procura di Ascoli Piceno ha richiesto una condanna di tre anni e otto mesi di carcere per Giovanna Pompei, accusata di tentato omicidio nei confronti del marito, Luigi Capriotti, vice sindaco di Acquasanta Terme.



L’episodio è avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 febbraio 2024, quando un colpo di pistola partito dall’arma della donna ha ferito l’uomo a un braccio.

Il procedimento si sta svolgendo con rito abbreviato dinanzi al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Ascoli Piceno. Durante l’udienza di oggi, sia la difesa dell’imputata, rappresentata dagli avvocati Giulio Natali e Andrea Silvestri, sia la parte civile, con l’avvocato Nazario Agostini, hanno chiesto l’assoluzione della Pompei. Capriotti stesso ha sempre parlato di un colpo accidentale e ha manifestato l’intenzione di ritirare la costituzione di parte civile.

Di parere opposto la Procura, che considera lo sparo come il culmine di una lite coniugale e sostiene che la donna abbia mirato al marito con il rischio di colpirlo in zone vitali. La difesa ha ribattuto affermando che Pompei non aveva alcuna intenzione omicida e che il colpo sia partito accidentalmente da una 357 Magnum, arma di proprietĂ  dello stesso Capriotti per uso domestico.

Ora, spetterà al giudice decidere se accogliere la tesi dell’accusa o se riconoscere l’assenza di volontarietà nell’azione della donna.