ACQUASANTA TERME. Un silenzio surreale ha avvolto la comunità durante i funerali di Davide Marcozzi, il bambino di quattro anni morto tragicamente sabato scorso, schiacciato da un pesante fusto di metallo nel garage della propria abitazione. La chiesa di San Giovanni Battista era gremita sia all’interno che all’esterno, con una folla composta e commossa.
All’arrivo della piccola bara bianca, portata a spalla, un silenzio profondo ha attraversato lo slargo di fronte all’ingresso della chiesa. Un clima di tristezza palpabile si respirava nell’aria, accentuato dal rispetto dell’ordinanza di lutto cittadino firmata dal sindaco Sante Stangoni. Le attività locali si sono fermate, mostrando solidarietà e vicinanza alla famiglia.
La cerimonia religiosa, officiata dal parroco Don Amedeo Matalucci insieme a Don Piero Camacci, Don Armeno Antonini e Don Paolo Marcone Lopes, ha avuto il suo momento più toccante nella lettura del passo del Vangelo sulla morte e resurrezione di Lazzaro. Durante l’omelia, Don Amedeo ha espresso il dolore condiviso da tutti: “Anche noi stiamo vivendo quello che il Vangelo ci dice: il lutto, il dolore e le tante domande a cui nessuno è in grado di dare una risposta. Ma sappiamo che Gesù questi momenti li ha provati e oggi ci troviamo anche noi come Gesù, trasmessi su quella croce.”
All’uscita dalla chiesa, il corpo bandistico della città di Acquasanta Terme ha accompagnato la salma, restando in silenzio per rispetto del dolore dei familiari. La piccola bara è stata salutata con lunghi e commossi applausi, un ultimo omaggio a un bambino strappato troppo presto all’affetto dei suoi cari.
Tutta la comunità si è stretta attorno alla mamma Giuliana e al papà Alessandro, in un abbraccio collettivo che, pur non potendo colmare il vuoto lasciato da Davide, ha voluto dimostrare l’affetto e la vicinanza in un momento di dolore indescrivibile.
