martedì 15 Luglio 2025
Ultimo aggiornamento 19:26
martedì 15 Luglio 2025
Ultimo aggiornamento 19:26
Cerca

“Viaggiare oltre l’ordinario: l’arte come specchio dell’anima”, Niccolò Dondoni “scopre” l’arte di Roberto Cicchinè

"Da Massignano a Grottamare, senza dimenticare Castorano. Il senso dei luoghi, gli stessi in cui restare con coraggio ed amor proprio. Mi sembra di conoscerlo da anni"
Pubblicato il 9 Febbraio 2025
di Niccolò Dondoni
Viaggiare nello stesso sentiero, ogni giorno. Sembra sempre uguale, ordinario, invece cambia tutto, ogni volta. Una continua evoluzione, quasi impercettibile, istante dopo attimo. È iniziato tutto a casa di Valter Mattoni e la bellezza dei suoi ricordi mi ha permesso di conoscere l’artista che ha realizzato le sue etichette, con cura, sentimento, slancio creativo. Elementi in grado di interagire, sul confine sottile tra ciò di cui siamo consci e ciò che va oltre la superficie del nostro quotidiano, raggiungendo quel mondo oscuro in cui nasce l’arte. Un vero e proprio volo introspettivo, attraverso quella folle voglia di raggiungere il sole, che molto spesso mi ricorda Dedalo ed Icaro, quel labirinto in cui ci sentiamo spaesati e persi, lo stesso in cui ritrovare la via della narrazione.
Dopo anni di stima, ammirazione, curiosità, ho avuto modo di incontrare la passione di Roberto per la fotografia, attraverso cui ricerca la natura autentica delle piccole cose, in grado di aprire uno spiraglio, in cui percepirsi, cercarsi, sorprendersi. “Quiss” è soltanto un piccolo esempio tangibile, in quanto specchio umano, indispensabile per entrare in contatto con la letteratura dei propri luoghi, gli stessi in cui si intrecciano frammenti di vita indelebili. Riprendo la prima parte del racconto a distanza di tempo, proprio per riassaporare le sensazioni di quel sabato pomeriggio, vissuto in uno spazio in grado di farti immergere nel flusso dell’istante. Il tempo si dilata ed assume dimensioni stratificate, tra punti di vita, emozioni vissute, percezioni spontanee, che si incontrano e creano un punto da cui partire per dare vita ad un contesto in cui le idee diventano proiezioni nella realtà. Ritorno per un attimo a quel viaggiare, pur restando fermi, verso orizzonti da immaginare insieme, proprio per esaltare il potenziale multisensoriale di ogni posto, che abbraccia e fa sentire accolti. L’arte nasce dall’anima, da ciò che abbiamo dentro, dal contrasto tra il chiaro e lo scuro, in uno spiraglio che apre alla meraviglia di scoprire i dolci paesaggi della fantasia, tra le proprie nuvole. Superficiale è un invito di Roberto Cicchinè, professionista polivalente, ma ancor prima essere umano in grado di arricchire la mia vita. Vi auguro di entrare in contatto con la sua anima artistica, di scoprire le innumerevoli sfumature che ognuno di noi può riconsiderare, viaggiando a ritroso, per creare un nuovo passato, forse proprio perché a volte guardare tutto da una prospettiva differente, ci permette di percepire ciò che sembra ordinario, in modo non scontato. Lo ringrazio per avermi accolto, fatto conoscere Marco Cruciani, l’affascinante universo dell’antropologia visuale e la relativa dimensione in cui si esprime la cultura. Un dono a dir poco raro, quindi andatelo a trovare, in un giorno qualunque.
Aspettando la prima mostra fotografica, in via della poesia, posto sicuro in cui vivere nuove emozioni da ricordare, in quarta persona (?)

Da Massignano a Grottamare, senza dimenticare Castorano. Il senso dei luoghi, gli stessi in cui restare con coraggio ed amor proprio. Mi sembra di conoscerlo da anni.