“Questo è uno strano mestiere, nel quale non puoi bluffare. È un lavoro durissimo e fortunato, sei il tuo manager e il tuo burocrate, l’impatto emotivo è fantastico”. Adriano Luzi, marchigiano di Comunanza, parlava così del suo mestiere, quello di restauratore, che l’ha portato a lavorare per il Getty Conservation Institute, l’American Research Center in Egypt, il Patriarcato di Alessandria (Egitto) e l’Università di Roma ‘la Sapienza’.
Pur se prematuramente scomparso, Luzi ha contribuito al restauro di alcune delle opere più importanti della storia dell’arte, come (a puro titolo esemplificativo) il restauro della “Luna”, dipinto murale del II-III secolo d.C. al Mitreo di Santo Stefano Rotondo, Roma, di molte opere del Monastero di Sant’Antonio sul Mar Rosso, della Tomba di Nefertari nella Valle delle Regine a Luxor, lavoro che commentò ricordando: “dentro quella tomba ho lasciato parte della mia vita, parte di me. Mi sono lasciato affascinare da Nefertari come mi sono lasciato conquistare dall’Egitto”.
L’Associazione Panta Rei ha dedicato alla sua figura una mostra ed un convegno, il 14 settembre prossimo, alla Dimora di Bacco di Monteprandone.
La “Personale”, che si aprirà alle 15.30, riserva agli appassionati numerose foto inedite dell’artista durante i suoi restauri. Il convegno, che prenderà il via alle 17.00, vedrà la partecipazione di esperti internazionali di settore.
Ad aprire i lavori, la dottoressa Giuseppina Capriotti (ISMA-CNR) con un ricordo di Adriano Luzi, come pure una descrizione intimista di Luzi sarà data dall’amico e restauratore Giorgio Capriotti.
Poi la professoressa Gihane Zaki, direttrice del Museo Egizio di Roma, parlerà sul tema Egypt on the cultural international map e le conclusioni saranno affidate alla professoressa Maria Cristina Guidotti, direttrice del Museo Egizio di Firenze con Il recente restauro di un sarcofago del museo egizio di Firenze.
Alle 19.00, presentazione del progetto “L’oro dell’Egitto” e, durante la cena, i piacevoli intermezzi a cura del noto soprano Clara Renzi.
Le capacità di Adriano Luzi l’hanno portato, nel febbraio del 2003, ad essere insignito dell’onorificenza di “Cavaliere dell’ordine delle Arti e delle Lettere” da parte del Ministero della Cultura e della Comunicazione della Repubblica Francese: un esempio fulgido di eccellenza marchigiana nel Mondo tutta da riscoprire, compito che l’associazione Panta Rei ha deciso di perseguire con impegno e determinazione.