di Stefania Mezzina
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Oggi alle ore 18, presso l’ex Cinema delle Palme e nella sua area antistante ha aperto la mostra “Tolerance poster show”, che offrirà la visione di 220 poster dedicati alla tolleranza, che si concluderà il 30 giugno. Grazie alla quale l’arte del manifesto torna a San Benedetto del Tronto, in virtù della preziosa collaborazione del Museo della Grafica e del Manifesto (MAGMA) di Civitanova Marche, unico centro nazionale (e hub) di settore che ospita stabilmente tale arte, che ha anticipato l’esposizione dal 29 aprile al 3 maggio, con l’associazione culturale Buon Vento di San Benedetto.
“Tolerance poster show” rientra nel più generale titolo “Tolerance project”, nasce da un’idea del grande illustratore e grafico sloveno Mirko Ilić, ed è diventata la vetrina internazionale dei più noti maestri della grafica e della comunicazione. Ilić, dalla sua prima ispirata e coinvolgente uscita (Lubiana 2017),invita graphic e visual designer a donare un proprio lavoro, recependo il solo vincolo di comprendere nel suo poster la parola ‘tolleranza’ nella propria lingua d’origine. Ai primi 28 artisti (tale fu il numero della prima esposizione) negli anni si sono aggiunti decine e decine di nomi di designer da ogni Paese del mondo. Dalla California al Giappone, dal Sudafrica all’Islanda, ad oggi il progetto Tolerance è comparso in più di 40 Paesi, coinvolgendo le maggiori capitali come le città più periferiche, ma nelle quali la parola chiave proposta porta con sé lo stesso valore e forza.
In questa speciale edizione di “Tolerance poster show” il designer chiamato a realizzare il manifesto e la comunicazione è tra i più stimati e apprezzati grafici italiani: Mauro Bubbico, socio AIAP (Ass. italiana design della comunicazione visiva) e membro AGI (Alliance Graphique Internationale).
“Dopo le mostre “La pace manifesta” del 2022, con l’inizio della sciagurata invasione russa dell’Ucraina, e “Crisis, ultimo avviso”, manifesto-appello sul cambiamento climatico del 2023, che sono state visitate da circa 500 studenti, quest’anno ci siamo avvicinati a questa tipologia di mostra, che mette in risalto il lavoro del graphic designer che si fa promotore di un messaggio universale che ci coinvolge e comprende tutti. In un mondo globalizzato come questo, infatti, siamo tutti chiamati necessariamente a comprendere le diversità, attraverso uno sforzo di tolleranza, accettazione, intelligenza, condivisione consapevoli del fatto che il destino dell’intera umanità è legato oggi più che mai alla capacità di ognuno di noi di accogliere ogni diversità. La particolarità della mostra è anche che le immagini vengono esposte all’aperto. In tutto ciò che facciamo il nostro tentativo è di cercare di far riflettere le persone attraverso le immagini: certamente si tratta di un lavoro lento, ma la lentezza in qualche modo la abbiamo accolta”, afferma la presidente dell’associazione culturale, Flavia Mandrelli.
.“Dall’interesse mostrato durante l’allestimento, sono convinto che la mostra sarà sicuramente apprezzata e visitata, inoltre, porterà il nome di San Benedetto nel portale visto in tutto il mondo. Questi spazi dell’ex cinema delle Palme che sono stati abbandonati per quindici anni e che noi abbiamo voluto rivalutare, con queste esposizioni potrebbero essere una miniera, in termini di cultura”, sottolinea Francesco Del Zompo.
“Lo stimolo sarebbe quello di farlo recuperare dal comune – aggiunge l’ulteriore componente e tra i fondatori della realtà cittadina, Paolo Canducci, ma proprio a proposito del comune c’è da lamentare la scarsa considerazione che riceviamo in merito agli eventi organizzati: lo sforzo economico ricade sui soci, sugli autofinanziamenti e sulla vendita dei cataloghi, per esposizioni che contano moltissimi visitatori. SI tratta di investimenti del livello di 5mila euro e penso che sia grave e non più giustificabile che il comune non ci conceda contributi dopo tre anni di impegno. Speriamo che l’amministrazione si renda conto che teniamo aperto uno spazio condiviso da tante realtà, che organizziamo mostre a livello internazionale”.