ASCOLI PICENO. Nell’incantevole Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno, stracolmo per l’occasione, va in scena una notte di premiazioni, di grandi nomi del cinema internazionale, eccellenze del territorio, immagini, note musicali, progetti culturali. In una fusione di arti ed emozioni, nello stile del Piceno Cinema Festival, si chiude la kermesse itinerante iniziata lo scorso 24 ottobre a San Benedetto del Tronto e arrivata nel capoluogo dopo 7 settimane, 22 serate e 30 eventi complessivi. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Gli O’SCenici in collaborazione con l’Accademia AIFAS.
Il cortometraggio “Non aspettare” conquista l’ambito Premio Piceno Cinema Festival 2023, assegnato dalla giuria tecnica guidata dal presidente, lo sceneggiatore e regista Enrico Vanzina, risultando il miglior lavoro tra i 110 arrivati da ogni parte del mondo.
L’opera del giovane attore e regista Daniel Bondì si è distinta per il coraggioso approccio nel trattare il tema attuale e delicato della violenza sulle donne. Attraverso la storia di Pier e Jade, il film esplora con intensità e sensibilità le dinamiche di una relazione che si trasforma in un incubo di manipolazione e abuso.
Incetta di premi per il lungometraggio Ciurè. Il lavoro scritto, diretto e interpretato da Gianpiero Pumo ha conquistato il premio UNITE – assegnato dalla giuria speciale composta dagli studenti del DAMS di Teramo, coordinati da Tiziana D’Augelli e rappresentati ad Ascoli dal Professor Fabrizio Deriu – oltre ai riconoscimenti per la miglior Regia, Sceneggiatura e Fotografia.
“Ciurè”, opera di notevole impatto emotivo e artistico, ha colpito la giuria per la splendida narrazione della contrastante realtà di Palermo nella quale si inserisce la dura vita di Salvo, giovane padre che per mantenere il figlio si arrabatta tra impieghi di fortuna e faccende tra il criminale e il grottesco. Quando la spirale di violenza gli si ritorce contro, si imbatte in Ciurè, una ballerina transgender che va in suo soccorso spalancandogli le porte di un night club gay dove si esibisce tutte le sere.
Il Premio città di Ascoli se lo è aggiudicato il cortometraggio d’animazione Pina, che ha conquistato il consenso della giuria per la profonda narrazione ambientata nella Sicilia di fine Ottocento. La storia di Pina, una giovane con il potere di rigenerare la terra, si intreccia con la lotta contro la mafia, simboleggiando resistenza e speranza in un’epoca di oppressione. Il regista belga Jeremy Depuydt, arrivato da Bruxelles, ha ricevuto il premio da Donatella Ferretti, assessore alla pubblica istruzione del comune di Ascoli Piceno.
Oltre alle premiazioni tanti momenti di intrattenimento e di confronto. Al microfono di Luca Sestili si sono alternati i registi Massimo Cappelli, Giuseppe Piccioni, la giovane attrice ascolana Iole Mazzone (che dal 24 Dicembre sarà su Paramount Plus col film “L’Età Giusta”) e naturalmente il presidente onorario di Giuria Enrico Vanzina.
Spazio anche ai progetti paralleli del Festival: Formazione Fuoriclasse, rivolto alle scuole (sul palco il professor Giuseppe Di caro e il giovane sceneggiatore Giulio Troli) e “Cinema Inclusivo” con la partecipazione dell’ANFASS Grottammare, rappresentata da Maria Lauri. Emozionante il momento con Carla Stipa, figlia di Pietro, colonna del cinema italiano e orgoglio ascolano, che ha proposto il corto Attraverso i tuoi occhi, uno sguardo in rosa del cinema verso le donne con Luca Ward testimonial d’eccezione.
La serata è stata completata dagli interventi dei vari partner del Festival: Marche Cultura e Marche Film Commission (videomessaggio di Francesca Filauri); Confesercenti Ascoli e Fermo con il vice direttore Rosalba Pezzoli e Confidicoop Marche con il presidente del CDA Giovanni Bernardini.
Nel finale spazio ai rappresentanti dei comuni che hanno ospitato il festival: dalla padrona di casa Donatella Ferretti, al sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo; all’assessore alla Cultura di Offida, Isabella Bosano; ai primi cittadini di Acquaviva Picena, Sante Infriccioli; di Monsampolo, Massimo Narcisi e di Appignano Del Tronto, Sara Moreschini. Il discorso del Direttore Artistico del Festival, Marco Trionfante, ha preceduto l’atto finale della kermesse: la performance canora di Gloria Conti accompagnata alla chitarra da Andrea Galosi, che dopo aver allietato la serata con vari, applauditissimi interventi, ha celebrato la chiusura del festival con il tema de “La vita è bella” di Nicola Piovani, un inno alla vita.
Marco Trionfante, Direttore Artistico Piceno Cinema Festival: “La seconda edizione del nostro festival segna un capitolo decisivo nel suo percorso evolutivo. L’accreditamento ministeriale non è solo un plauso alla sua rilevanza, ma anche il riconoscimento della sua formula itinerante, che emerge come un fertile terreno per coltivare un futuro culturale variegato e ricco. Abbiamo affrontato temi sensibili come il femminicidio, discusso nelle scuole, offerto progetti professionali per il futuro dei giovani. Inoltre, abbiamo reso omaggio a maestri del cinema come Federico Fellini. Desidero esprimere la mia profonda gratitudine a tutti i sindaci e alle varie istituzioni che hanno sostenuto il nostro coraggioso percorso. Insieme, abbiamo dato vita a una piccola ma significativa rivoluzione nel modo di concepire gli eventi, andando ben oltre il semplice intrattenimento.
Enrico Vanzina: “Questo festival rappresenta un momento di riflessione sul cinema dei giovani, sono loro il futuro ed è giusto che eventi come questo diano loro il giusto spazio. Un evento bello, itinerante, inclusivo che si rivolge alla pancia culturale ed emozionale del paese. Sono tornato con piacere anche quest’anno ed è stato bello collaborare alla scelta dei film vincitori insieme alla giuria”.
Giuseppe Piccioni: “L’idea di questo festival mi piace perché propone stimoli, riflessioni, curiosità da parte di tanti giovani: quindi un’iniziativa che diffonde e promuove la cultura, che favorisce la crescita del pensiero libero. Compiti difficili che però questo festival svolge con grande qualità e immensa passione”.
Massimo Cappelli: “Frequento molti festival ma questo è l’unico con uno sviluppo itinerante che mi piace molto: unire arte e territorio la trovo una grande idea. Inoltre, rispetto allo scorso anno ho trovato un evento ulteriormente cresciuto sul piano della qualità complessiva grazie alla grande passione e professionalità di tutto lo staff”.
Daniel Bondì: “Sono felicissimo per il premio, ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno lavorato alla produzione di questo lavoro. Abbiamo trattato un tema, purtroppo, di grande attualità come la violenza sulle donne nella speranza di contribuire a tenere accesi i riflettori su questa terribile piaga. Ricevere il premio dalle mani di un maestro come Enrico Vanzina rende questo momento indimenticabile”.
Gianpiero Pumo: “Aver conquistato 5 premi al Piceno Cinema Festival mi ha lasciato senza parole, sono molto soddisfatto e sono felice perché significa che tutti i reparti hanno funzionato bene, sono riconoscimenti che vanno condivisi con l’intera produzione. Inoltre, è stata la mia prima esperienza assoluta da regista e vincere il premio per la direzione mi ha fatto enormemente piacere”.