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Marche Teatro aderisce al progetto Green Culture per la transizione ecologica delle imprese culturali italiane

L’iniziativa è realizzata dal Circolo del Design di Torino in collaborazione con Fondazione Santagata e Legambiente
Pubblicato il 12 Luglio 2024

ANCONA. C’è anche MARCHE TEATRO – Teatro di Rilevante Interesse Culturale con sede ad Ancona tra i 75 enti italiani che hanno aderito all’iniziativa Green Culture, un progetto nazionale che vede protagonisti il Circolo del Design di Torino, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Fondazione Santagata per l’economia della cultura, finalizzato a fornire gratuitamente alle imprese culturali e creative le competenze e gli strumenti necessari per intraprendere un percorso di cambiamento e innovazione nell’ambito della transizione ecologica, anche grazie al supporto di una nuova specifica figura professionale, quella del Green Coordinator, formata all’interno del progetto.

Green Culture si è aggiudicato un bando finanziato dal Ministero dei Beni Culturali con una cifra di quasi mezzo milione di euro proveniente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) riconoscendo l’importanza di ridurre gli impatti di un settore che gestisce edifici storici, organizza eventi e festival, è fortemente connesso all’offerta turistica, genera spostamenti di grandi gruppi di persone e ha filiere produttive complesse e molto differenziate.

Il progetto si è distinto per aver risposto efficacemente alla necessità di un approccio interdisciplinarenel quale il design rappresenta lo strumento progettuale attraverso il quale aiutare le imprese culturali e creative (appartenenti agli ambiti: Arti visive, Area interdisciplinare, Architettura e Design, Artigianato artistico, Editoria, Audiovisivo e radio, Editoria, Moda, Musica, Patrimonio, Spettacolo dal vivo) a perseguire gli obiettivi SDGs di sostenibilità ambientale, economica e sociale fissati dall’Unione Europea. Il Circolo del Design è capofila dell’iniziativa realizzata in partnership con Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura e Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.

Il direttore artistico di Marche Teatro Giuseppe Dipasquale ha dichiarato: Marche Teatro partecipa in maniera convinta al progetto nazionale “Green Culture” finalizzato alla transizione ecologica. Il futuro del nostro mondo dipende dalle azioni concrete che sappiamo compiere oggi. Nessuna altra impresa, più del teatro, ha la vocazione alla Green Culture perché fondata sull’uomo in totale simbiosi con la Natura e le condizioni di rispetto ambientale. Per fare teatro servono solamente uno spazio di incontro, quale che esso sia, un uomo o una donna che con la loro voce naturale raccontano una storia ad un pubblico che ascolta. Tutto questo è un processo naturale antico quanto l’uomo che a dispetto di ogni tentativo tecnologico inquinante afferma la volontà di vivere nel rispetto della società e dell’economia verso obiettivi di sviluppo sostenibili”.

In sintesi, il progetto si articola in due principali percorsi: uno dedicato alla formazione dei Green Coordinator, figure professionali specializzate in progettazione per la sostenibilità ambientale in ambito culturale e uno rivolto alle imprese culturali e creative, per sostenere o avviare i loro percorsi di transizione ecologica attraverso attività di capacity building per implementare conoscenze, sviluppare competenze e acquisire strumenti concreti.

Nella primavera del prossimo anno i due percorsi convergeranno in tre giorni di co-progettazione guidata in un workshop che si terrà a Torino, durante il quale ogni impresa culturale sarà abbinata ad un Green Coordinator, per la realizzazione di un piano operativo che orienterà in maniera strategica e contemporaneamente molto concreta i percorsi di transizione ecologica degli enti partecipanti.

Quella della transizione ecologica è una sfida complessa a cui Green Culture risponde costruendo un percorso radicato nell’incontro tra tre discipline: l’ambientalismo scientifico con la sua aggiornata ricerca e capacità di definizione dei temi ecologici calati su tutti i livelli della società, l’economia della cultura attraverso cui leggere i modelli di gestione, costruire la sostenibilità economica dei processi e articolare il ciclo del progetto dall’idea agli impatti, e il design con il suo fondativo orientamento alla produzione di innovazione, la capacità di porre al centro l’esperienza delle persone coinvolte e la messa in campo di strumenti e pratiche che favoriscono la progettazione partecipata e orientata agli obiettivi.

L’Italia è inoltre una delle nazioni europee che presenta un settore delle Imprese Culturali e Creative (ICC) più sviluppato sia per quanto riguarda il loro numero (circa 178.000 rispetto alle 101.000 circa in UK, 129.000 in Germania, 165.000 in Francia e 126.000 in Spagna) sia per quanto riguarda gli indicatori economici: nel 2022 le ICC occupano circa il 6% della popolazione attiva ovvero 1,55 milioni di occupati (Symbola, 2023) e rappresentano circa il 12% del PIL insieme al turismo. Alle imprese vanno aggiunte poi circa 38.000 organizzazioni non-profit e un numero ancora più elevato di associazioni culturali che operano sul territorio e che concorrono a comporre un’offerta culturale molto diversificata. Inoltre, molte ICC devono gestire un patrimonio edilizio storico, che presenta difficoltà a ottemperare ai nuovi paradigmi di sostenibilità. 

«Oltre a mirare alla riduzione dell’impatto ambientale prodotto dal settore culturale, Green Culture nasce considerando il ruolo degli enti culturali come importanti veicoli di diffusione di valori, in grado quindi di contribuire in maniera profonda al cambiamento culturale necessario a far strada alla formazione di una coscienza ecologica collettiva più diffusa e radicata. Questo può partire in primis da enti culturali più consapevoli sui temi ambientali e in grado di condurre i propri percorsi di cambiamento e innovazione, a testimonianza di una direzione ecologica effettiva. Il contesto, i riferimenti e le condizioni all’interno dei quali il mondo della cultura agisce sono specifici e peculiari, ed è proprio qui che Green Culture vuole dare il proprio contributo.” – afferma Sara Fortunati, direttrice del Circolo del Design.

Il progetto Green Culture è realizzato da Circolo del DesignLegambiente Piemonte e Valle d’Aosta Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura ed è finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.