di Davide Balestra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Si chiama “Komorebi, riflessi di luce e consapevolezza” ed è una raccolta di poesie prodotta da Ylenia Vesperini. Il testo, edito dalla casa editrice Pequod, è composto da 71 componimenti poetici in rima libera. Le tematiche sono varie ma tutte legate a un comune denominatore: l’alternanza di luci e ombre a livello emotivo. “Non scrivo per virtuosismo lessicale – spiega Vesperini – Ma per condividere emozioni che possono essere universali”. Il testo è disponibile su tutti i portali online. A San Benedetto del Tronto, invece, il testo è in vendita presso la Libreria ‘Libri ed Eventi‘ e la ‘Mondadori Bookstore’.
Il titolo e quel ‘bisogno di scrivere’. Komorebi è una parola giapponese: indica la luce che, nei primi minuti dell’alba, filtra tra gli alberi di un bosco: “Sono soddisfatta – dice Vesperini – Molte tematiche trattano il tema del dolore come un qualcosa da affrontare. Non c’è fuga da esso, ma è fondamentale sfidarlo per acquisire maggiore consapevolezza”. Dall’idea di scrivere un saggio alla potenza degli aforismi: “Sono sempre stata affascinata da questi ultimi. Poche parole ma capaci di condensare messaggi universali, con un linguaggio chiaro ed evocativo”.
Nulla al caso

“Mi piace l’idea di essere un’autrice – cioè – Non c’è il desiderio di entrare nell’olimpo degli autori ma piuttosto di condividere emozioni che possano essere universali. Il mio stile? Cerco di essere originale”. Analizzare la realtà nel quotidiano. Mai lasciare nulla al caso: “Mi faccio contaminare da persone, situazioni e cerco di rielaborare tutto ciò che assorbo. Quando scrivo, solitamente, ascolto della musica classica. Serve per assecondare il flusso dei pensieri, senza risultare ridondante”.
Un modello a cui ispirarsi non c’è, anche se “apprezzo lo stile di Fabrizio De André. Nonostante sia un cantautore so che in molte scuole lo stanno facendo leggere e studiare come un letterato. Penso anche a un Giacomo Leopardi, spesso ritratto come un poeta triste o depresso. O a Luigi Tenco, che alla domanda ‘perché scrivi solo cose tristi’ risponde ‘perché quando sono felice, esco’”.