SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Giovedì sera, presso lo Chalet Da Luigi a San Benedetto, si è tenuta una interessante serata dedicata alla presentazione del libro “Diventeremo amiche” di Anna Cherubini, nell’ambito della rassegna “Incontri con l’autore” organizzata dall’Associazione I Luoghi della Scrittura. L’evento ha visto la partecipazione di un folto pubblico, desideroso di ascoltare l’autrice e di approfondire uno dei casi più misteriosi della storia italiana e vaticana: la scomparsa di Emanuela Orlandi.
Anna Cherubini, sorella del celebre cantautore Jovanotti, ha condiviso con i presenti il suo racconto intimo e appassionato sulla propria famiglia, uno dei pochi nuclei familiari residenti all’interno delle mura vaticane così come quello di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno 1983. Il libro, edito da Solferino, intreccia la dimensione personale dell’autrice con la cronaca di un caso ancora irrisolto, esplorando i destini paralleli di due ragazze cresciute all’ombra del Cupolone, entrambe figlie di funzionari vaticani e appassionate di musica.
Durante la serata, introdotta da Mimmo Minuto e moderata da Maristella Bianconi, Anna Cherubini ha risposto alle domande del pubblico, rivelando dettagli inediti della sua vita familiare e delle sue esperienze personali. Ha raccontato episodi quotidiani legati alla sua famiglia, soffermandosi sull’ambiente e sulla quotidianità delle persone che vivevano all’interno delle Mura vaticane.
Il libro
Il libro parla di come due destini si sono sfiorati, quattro decenni fa, all’ombra del Cupolone. Quelli di Emanuela Orlandi e di Anna Cherubini. Entrambe figlie di funzionari vaticani, entrambe con famiglie numerose e amati fratelli maggiori, entrambe appassionate di musica. La loro è un’adolescenza degli anni Ottanta: gli incontri ai giardinetti, le chiacchiere sui muretti, le corse in bici o sui pattini, la passione per le canzoni di Baglioni.
Anna ha per la ragazzina più grande un’ammirazione venata di timidezza: vorrebbe che fossero amiche. Pensa che forse presto lo diventeranno. Ma un giorno, quella ragazzina sparisce. E mesi dopo, il suo posto alla scuola di musica verrà preso proprio da Anna, che comincerà a frequentare gli stessi corridoi da cui lei è uscita, in quel giugno del 1983, per mai più tornare a casa.
A distanza di tempo da quei fatti, Cherubini ha trovato il coraggio per affrontare di petto la storia di un rapporto mai sbocciato e di un caso ancora irrisolto. Una tragedia su cui da una vita si interroga: sarebbe potuto succedere a qualsiasi figlia di un impiegato del Vaticano? Sarebbe potuto succedere a lei? Tornando sui luoghi, parlando con la famiglia Orlandi, attingendo ai ricordi, ricostruisce il dramma della scomparsa, le voci, le reazioni del loro piccolo ambiente protetto, le lezioni alla scuola di musica nelle strane classi miste di ragazzine e sacerdoti adulti, il mistero della terrazza «inaccessibile» sul tetto. Interroga così una vicenda molto raccontata da una prospettiva inedita, intima e sconvolgente, tanto che mentre la storia si dipana un’inquietudine sottile filtra tra le righe: come se la voce di Anna che racconta fosse un’eco della voce stessa di Emanuela.