venerdì 31 Marzo 2023
Ultimo aggiornamento 17:59
venerdì 31 Marzo 2023
Ultimo aggiornamento 17:59

Andrea Concetti e l’arte del trasmettere emozioni

Il contesto è quello del Festival Liszt, l'occasione è la celebrazione dei trent'anni di carriera del famoso basso, il figlio di Sandri'

Affetto, entusiasmo, generosità. È arduo trovare una sola parola per descrivere lo spettacolo che il celebre basso grottammarese Andrea Concetti ha offerto a un gremito pubblico accorso al Teatro delle Energie di Grottammare nella serata di mercoledì 24 agosto 2022. Il contesto è quello del Festival Liszt, l’occasione è la celebrazione dei trent’anni di carriera di Andrea, il figlio di Sandri’. Sì, perché ciò a cui abbiamo assistito è stato un concerto con delle prestazioni veramente emozionanti, con una musica che ha spaziato dal repertorio classico, difficile, alla canzone napoletana, ma lo sguardo del pubblico era sempre quello compiaciuto e orgoglioso di chi sul palco vede esibirsi un amico a cui è in qualche modo legato e verso il quale prova un benevolente sentimento misto di ammirazione, affetto ed entusiasmo. Non che questo possa in alcun modo intaccare la qualità della prestazione, al contrario: quando ti esibisci in casa per persone che, comunque vada, ti vogliono bene, la carica è massima.

Venendo più dettagliatamente al programma: di Franz Liszt, Concetti ha proposto una composizione del 1883 intitolata “Tre sonetti del Petrarca”. Un bellissimo momento dove il basso ha dato voce al lirismo del compositore ungherese in un sontuoso dialogo con il pianoforte di Davide Martelli su un palco allestito dal regista Eugenio Olivieri. È stata poi la volta di Mozart, con arie dal Don Giovanni; esibizione che ha coinvolto altri professionisti del canto, un lucente Simone Alberghini, baritono nel ruolo di Don Giovanni, e una sfavillante Sara Fulvi nelle vesti di Donna Elvira. Graditissima dal pubblico la celebre aria “Madamina il catalogo è questo”. C’è stato posto anche per il Don Carlo di Giuseppe Verdi a metà serata, quando Andrea Concetti ha divinamente interpretato l’aria “Ella giammai m’amò”, un must per la voce di basso. Da segnalare qui il violoncello di Maria Margherita Paci che ha impreziosito la recita con un timbro caldo e suadente. Assai appropriato.

Andrea ci ha poi condotto per mano nelle vie di Napoli, suo grande amore, facendoci apprezzare alcune tra le più struggenti arie della tradizione partenopea. Speciale l’interpretazione della canzone “Desiderio ‘e sole”, vincitrice nel 1952 del primo Festival di Napoli. Bello anche l’intervento fuori programma del tenore Alberghini che, accompagnato dal poliedrico maestro Martelli al pianoforte, ha offerto al pubblico “Clementina”, brano tratto dalla commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei e Giovannini, rappresentata per la prima volta nel 1974.

Da ultimo di nuovo Mozart con la scena finale, stavolta in costume, tratta da “Il flauto magico” con la vispa partecipazione di Giorgia Cinciripi nel ruolo di Papagena; bravi anche i tre genietti, Lisa Colonnella, Valentina Bonci ed Erika Vagnoni. Dopo quasi due ore di spettacolo, Andrea Concetti ha voluto salutare Grottammare cantando “Solo per me” di Vinicio Capossela: “In fondo il mondo l’ho girato / Ma la musica è / Un’avventura che / Che se n’è andata così…”. Il pubblico ha colto in pieno l’emozione della persona Andrea Concetti e l’ha avvinta in un fraterno abbraccio di applausi, così prolungati e fragorosi da strappare un encore.

Generosamente il pubblico è stato accontentato con il tango argentino “El día que me quieras”, composto nel 1934 da Carlos Gardel, una delle più famose canzoni d’amore spagnole di tutti i tempi cantato con trasporto e gratitudine da Andrea Concetti accompagnato con particolare sensibilità da Davide Martelli al pianoforte.

A concerto finito, sulla via di casa, chissà quanti come me si sono accorti di aver assorbito un fascio di energie positive che Andrea Concetti è riuscito prepotentemente a sprigionare con la sua musica. In fondo, cos’è l’arte se non il vettore principe delle emozioni che fluiscono dall’artista allo spettatore?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PUBBLICITA’

valelab
bagnini 250
logobianco

Le Rubriche

Sfogliando               Pausa Caffè               Podcast

TI CONSIGLIAMO NOI…