SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Andrea Biavardi ha incantato il pubblico dell’auditorium ‘Tebaldini’ per l’ultimo appuntamento di ‘Incontri con l’autore’, organizzato dall’associazione ‘I Luoghi della Scrittura’, dalla libreria ‘La Bibliofila’, con il contributo e il sostegno dell’Amministrazione Comunale e della Regione Marche. Ha conversato con l’autore Giovanni Corradetti.
“Per me San Benedetto del Tronto è un gradito ritorno – spiega Biavardi -. La mia prima moglie era sambenedettese e ho avuto lo straordinario piacere di vedere tra il pubblico le mie ex cognate, che mi hanno fatto la bellissima sorpresa di venire a trovarmi. San Benedetto l’ho conosciuta molto bene, è un posto meraviglioso, e questo appuntamento lo prendo come scaramanzia: hanno aperto la rassegna i cinque finalisti del Premio Strega, e magari quello che chiude vincerà con il suo libro un prestigioso premio”.
Biavardi ha risposto a diverse domande sul suo libro, ma si è soffermato anche a parlare di casi di cronaca nera che ha trattato personalmente per il suo giornale: “Il cronista non è un opinionista, si deve attenere ai fatti e a ciò che viene raccontato dagli addetti ai lavori – spiega il giornalista scrittore -. Quando si parla di elementi di cronaca bisogna stare molto attenti, perché si parla di persone ammazzate, e di persone che possono essere ammazzate senza essere colpevoli, perché gli si rovina per sempre la reputazione. Dobbiamo togliere il detto comune che il cronista è cinico – conclude Biavardi -. non è affatto così, io ricevo lettere giorno e notte da chi ha perso i loro cari, da genitori che hanno perso i figli, e da padre e uomo posso affermare che non è vero che ci scivola tutto via”.