ASCOLI PICENO. Il Premio Osvaldo Licini by Fainplast presenta la mostra “Fare Spazio. Progetti e disegni di Alfredo Pirri”.
Il prossimo 24 aprile ore 17.30, presso la Bottega del Terzo Settore ad Ascoli Piceno (Corso Trento e Trieste, 18) si terrà l’inaugurazione della personale dedicata ad Alfredo Pirri, proseguendo il percorso iniziato lo scorso anno con l’esposizione dedicata a Maurizio Mochetti.
I lavori di Pirri saranno esposti presso le sale dello Spazio Premio Licini, luogo cardine per il Premio, nel quale vengono presentati autorevoli esponenti dell’arte italiana con più di 64 anni (età che aveva Licini alla sua morte).
Dal Premio annuale che seleziona artisti che utilizzano la pittura come mezzo espressivo, ai numerosi incontri estivi per avvicinare il pubblico all’arte contemporanea, fino allo Spazio Premio Licini che intende promuovere il disegno, espressione artistica molto cara a Osvaldo Licini.
L’esposizione dedicata ad Alfredo Pirri, infatti, in questa occasione, vuole presentare al grande pubblico disegni e progetti, all’indomani anche del conferimento della Laurea Honoris Causa in Architettura, nel quale lo stesso artista sottolinea come il disegno non solo è utile a superare le difficoltà tecniche e concettuali, ma funge anche da custode dell’opera stessa, svolgendo un ruolo fondamentale nella sua preparazione.
Il disegno e la progettazione rivestono un ruolo cruciale per Pirri, il quale, sin dagli anni ’80, ha esplorato una vasta gamma di linguaggi artistici. La capacità di sintesi del disegno permette all’artista di stabilire connessioni tra pittura e scultura, architettura e installazione.
Il titolo della mostra, “Fare Spazio”, evoca l’idea che attraverso l’arte si possa espandere sia lo spazio fisico che quello mentale, contribuendo alla formazione e alla definizione della nostra identità.
La mostra prosegue il percorso avviato con l’esposizione dedicata a Maurizio Mochetti, approfondendo ulteriormente l’indagine sulle radici della produzione artistica dei grandi maestri italiani. In particolare, il ruolo del disegno come elemento fondamentale e motore ispiratore del processo creativo artistico.
Lo Spazio Premio Licini si distingue, ancora una volta, nel presentare un altro grande artista Alfredo Pirri (Cosenza, 1957). Rispetto alla mostra precedente, lo spazio si è ampliato, includendo non solo il terzo piano, ma anche la terrazza e una sala del piano sottostante. Questa estensione consente al pubblico di esplorare una vasta gamma di opere distribuite su due piani dell’edificio.
Al secondo piano, i visitatori potranno approfondire il lavoro di Pirri attraverso video e foto delle sue opere. Qui, avranno l’opportunità di immergersi ulteriormente nel processo creativo dell’artista.
Al terzo piano, saranno esposti i progetti, i quaderni, i plastici e le installazioni, insieme a diverse opere inedite. Inoltre, sulla terrazza sarà allestita un’installazione luminosa, offrendo così un’esperienza completa e variegata ai visitatori.
In questa mostra, abbiamo riunito le tre componenti fondamentali del fare arte: l’ideazione, la progettazione e la realizzazione. L’ideazione è resa visibile attraverso una serie di bozzetti, acquerelli e quaderni di appunti. La progettazione, con il suo sviluppo tecnico, è rappresentata da disegni tecnici e plastici. La parte realizzativa è evidente in una sorprendente installazione, posizionata nella parte più alta del palazzo, sul terrazzo del terzo piano, che attraverso la luce interagisce direttamente con la città riuscendo a mantenere nel contempo l’intimità di uno spazio privato. In particolare, di quest’opera dal titolo “All’imbrunire”, sono esposti gli inediti disegni preparatori.
Nella mostra sono presenti anche quattro sorprendenti disegni in bianco e nero della serie “Passi”, opere che mostrano grandi installazioni composte da specchi collocati sul pavimento in diversi luoghi della penisola. Due opere si riferiscono all’installazione realizzata a Siracusa nel 2021 nella Sala Ipostila del Castello Maniace, mentre le altre due mostrano l’intervento nel Chiostro del Bramante a Roma nel 2022, in occasione della mostra CRAZY.
La serie è nata nel 2003 presso la Certosa di Padula, e riesce a rendere visibili e udibili i passi e l’esperienza del camminare, sottolineando la relazione tra la nostra identità con i luoghi che normalmente non riusciamo a percepire. Anche i disegni esposti mostrano lo stratificarsi del tempo: le crepe sugli specchi tracciano una sorta di sentiero domestico che scava, riflette e moltiplica i luoghi dal suo interno.
Parlando sempre di luoghi, in mostra si evidenzia la Sala Cielo, un luogo posto all’ultimo piano del Teatro Kursaal di Bari. Di questa complessa opera capace di creare relazioni tra il mare, la città e il cielo sono esposti il quaderno con i disegni preparatori e un grande dipinto utilizzato per realizzare le vele di copertura dell’edificio risalente agli anni ’20.
Nella sala più piccola della mostra, esponiamo una selezione di materiali che comprendono disegni preparatori, i quaderni con le idee e due plastici concepiti per la realizzazione dell’installazione “Compagni e Angeli”, destinata ad essere esposta in diverse sedi a Turi (Bari), Tirana e Roma. Quest’opera prende il titolo da una celebre lettera di Antonio Gramsci scritta dal carcere. Si tratta di un lavoro architettonico installativo che evoca un senso di ascensione e fuga, in contrasto con le condizioni carcerarie in cui Gramsci trascorse oltre 5 anni.
Di fronte a questi elementi, sono esposti disegni preparatori inediti e alcuni acquerelli dell’installazione temporanea “Fuoco-Cenere-Silenzio”, presentata al Circo Massimo di Roma tra la notte del 31 dicembre 2020 e il primo dell’anno successivo. Le sei torri in cemento bucato, simili a tubazioni fognarie, si trasformarono in fornaci durante quella notte solitaria, nel pieno del lockdown e senza spettatori.
Queste torri, colme di calore e luce, assorbirono le paure, i sogni e le speranze di una grande città, trasformandoli attraverso un fuoco purificatore in grigio cenere. Questo colore e materiale non solo esaltano le diverse sfumature della città, ma fertilizzano il terreno per una nuova rinascita, trasformando ogni elemento in un nutrimento per il futuro.
La mostra si conclude con una serie di opere che precedono l’intervento installativo sulla copertura del Teatro del Maggio Fiorentino a Firenze, denominato “Prospettive con Orizzonti”. Vengono presentati cinque grandi acquerelli che evidenziano il ritmo musicale dei volumi e le variazioni cromatiche determinate dalla luce nel corso della giornata, insieme a progetti preparatori e tecnici. Inoltre, sono esposti due gioielli unici creati dall’artista utilizzando tappi di gin piegati.
Le opere di Pirri trasportano il visitatore in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, connettendolo alle radici profonde dei luoghi che abita. Attraverso i progetti e i disegni esposti in questa mostra, è possibile afferrare un frammento della vasta narrazione dell’artista, che abbraccia la storia dei luoghi e la nostra personale storia, intrecciandole in un delicato equilibrio tra memoria e visione futura.