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Riconoscimento dell’autista soccorritore: la proposta di legge in Parlamento

La deputata Gilda Sportiello ha presentato alla Camera la proposta di legge per regolamentare la figura dell'autista soccorritore. «È un ruolo chiave, servono regole chiare»
Pubblicato il 1 Marzo 2025

Attualmente, la figura dell’autista soccorritore non ha un riconoscimento giuridico uniforme in Italia. Questa mancanza ha generato differenze tra le regioni e disparità nelle competenze richieste. Per colmare questa lacuna, la deputata Gilda Sportiello del Movimento 5 Stelle ha presentato il 28 gennaio 2025 alla Camera dei Deputati la proposta di legge n. 2216, che punta a istituzionalizzare e regolamentare questa figura professionale.



Secondo l’iniziativa legislativa, l’autista soccorritore non è solo colui che guida un’ambulanza, ma un operatore che partecipa attivamente alle operazioni di soccorso. Il suo ruolo prevede il supporto all’équipe sanitaria, la gestione delle attrezzature di emergenza e la comunicazione con la centrale operativa. Nonostante ciò, ad oggi viene inquadrato come un semplice “operatore tecnico autista di ambulanza”, senza un vero riconoscimento della sua formazione e delle sue responsabilità. Durante la pandemia di COVID-19, questi professionisti hanno dimostrato un contributo essenziale nella gestione delle emergenze, confermando la necessità di una regolamentazione chiara.

La proposta di legge definisce in modo dettagliato le competenze e i requisiti di accesso alla professione. L’autista soccorritore dovrà avere conoscenze specifiche sulla guida in emergenza, sulle normative sanitarie e sulle tecniche di primo soccorso. La formazione, che sarà regolamentata da regioni e province autonome, comprenderà sia lezioni teoriche che tirocini pratici. Alla fine del percorso, un esame valuterà la preparazione degli aspiranti autisti soccorritori, garantendo che solo chi supera le prove possa ottenere l’abilitazione valida su tutto il territorio nazionale.

Per assicurare trasparenza e uniformità, la legge prevede anche l’istituzione di registri regionali per monitorare i professionisti del settore. Questi elenchi saranno aggiornati ogni tre mesi e confluiranno in un Registro nazionale gestito dal Ministero della Salute. Inoltre, per coloro che già svolgono questa professione, sarà previsto un riconoscimento dell’esperienza maturata: chi ha già lavorato per almeno 2.000 ore nel settore sarà esentato dall’obbligo di frequentare il corso formativo.

L’approvazione di questa legge segnerebbe una svolta importante per il settore dell’emergenza-urgenza, ponendo fine a un vuoto normativo che persiste dal 1992. L’obiettivo è garantire maggiore sicurezza, professionalità e un riconoscimento giuridico adeguato per chi opera in situazioni di emergenza.