Il Senato italiano ha approvato in via definitiva il disegno di legge che estende la punibilità della gestazione per altri (GPA), nota anche come maternità surrogata, anche ai casi in cui la pratica viene realizzata all’estero. Questa normativa, proposta dalla deputata di Fratelli d’Italia (FdI) Carolina Varchi, rende la GPA un reato universale, con pene fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro per i cittadini italiani che ne fanno ricorso all’estero.
In Italia, la GPA è vietata da venti anni, ma la nuova legge introduce la possibilità di perseguire penalmente chiunque, cittadino italiano, si avvalga della pratica all’estero. Questo provvedimento ha sollevato forti polemiche, con un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione.
Secondo la ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità Eugenia Roccella, l’approvazione della legge rappresenta una vittoria per la difesa dei diritti umani e della dignità delle donne e dei bambini, e afferma che l’Italia è diventata un esempio per il femminismo internazionale che sostiene l’iniziativa. Per Roccella, la legge riafferma i diritti, impedendo la mercificazione del corpo femminile.
Dal lato opposto, tutte le forze di opposizione si sono dichiarate contrarie al provvedimento, ritenendolo incostituzionale e discriminatorio. Ivan Scalfarotto di Italia Viva ha accusato la legge di violare l’articolo 3 della Costituzione, sottolineando che crea cittadini di serie A e serie B. Secondo la senatrice del PD Cecilia D’Elia, si tratta di una “scelta ideologica” e incostituzionale. Critiche simili sono state avanzate dalle Famiglie Arcobaleno, che vedono la legge come un attacco diretto alla loro esistenza, e dal segretario di +Europa Riccardo Magi, che ha definito la legge una “pagina nera per i diritti e le libertà”.
Le associazioni pro-life, invece, hanno salutato la legge come una conquista storica. Pro Vita & Famiglia ha esultato per l’approvazione, affermando che la normativa pone fine allo sfruttamento del corpo delle donne e al commercio dei neonati.
Tuttavia, associazioni come l’Associazione Luca Coscioni e i Radicali hanno già annunciato iniziative legali contro la legge. L’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato che l’organizzazione è pronta a portare il caso davanti ai tribunali, ribadendo che la GPA solidale, regolata e sicura, dovrebbe essere permessa in Italia, rispettando la libertà di scelta delle donne coinvolte.
La questione rimane altamente divisiva, con da una parte chi vede nella legge una tutela dei diritti dei bambini e delle donne, e dall’altra chi la considera un’ingerenza ideologica sul corpo femminile e una violazione dei diritti civili, in particolare per le famiglie arcobaleno.