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Il discorso di Mattarella: “La pace grida la sua urgenza”. Intervento su Cecilia Sala: “Le siamo vicini”

Il Presidente ha esortato le istituzioni ad ascoltare i giovani e ad affrontare il problema della violenza contro le donne, ricordando la tragica sorte di Giulia Cecchettin
Pubblicato il 31 Dicembre 2024

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel tradizionale discorso di fine anno, ha affrontato temi di grande rilevanza nazionale e internazionale.



Dalla necessità di pace globale alla crisi della sanità in Italia, fino alla tutela della libera informazione, Mattarella ha offerto una visione lucida e incisiva della realtà odierna.


«Mai come adesso la pace grida la sua urgenza»

«Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata», ha detto il Presidente della Repubblica, aprendo il suo discorso con un richiamo drammatico alla condizione delle vittime dei conflitti. «E quella stessa notte», ha proseguito, «feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo».

Mattarella ha rivolto un pensiero agli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, che «vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane». Ha poi sottolineato che è necessario «trovare il coraggio e la forza di tornare a parlare di pace, che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità».


La prigionia di Cecilia Sala: «Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia»

Un momento particolarmente toccante del discorso è stato il riferimento alla giornalista Cecilia Sala, detenuta in Iran dal 19 dicembre scorso. «Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia», ha affermato il Presidente della Repubblica.

Mattarella ha poi riflettuto sul ruolo fondamentale della libera informazione: «Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità».


«Resistono aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassintegrazione»

Il Presidente ha dedicato una parte importante del discorso alla situazione economica e sociale dell’Italia. Pur evidenziando dati positivi sull’occupazione, ha sottolineato che «resistono aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassintegrazione».

Ha poi analizzato il fenomeno della fuga dei giovani all’estero: «Sempre più giovani vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative».

Anche il sistema sanitario è stato al centro della riflessione: «La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari».


«La crescita della spesa in armamenti ha toccato nel 2024 la cifra record di 2.443 miliardi di dollari»

Mattarella ha poi denunciato le sproporzioni nelle priorità globali: «La crescita della spesa in armamenti ha toccato nel 2024 la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop29 di Baku per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità».

Ha invitato a «riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme», evidenziando che «a livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti».


«Comportamenti purtroppo alimentati dal web»

Sul tema della violenza, Mattarella ha evidenziato i rischi per i giovani, parlando di «bullismo, risse e uso di armi», fenomeni «purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo».

Il Presidente ha esortato le istituzioni ad ascoltare i giovani e ad affrontare il problema della violenza contro le donne, ricordando la tragica sorte di Giulia Cecchettin: «L’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure sé stessi».


«È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia»

Riflettendo sul valore dell’integrazione, Mattarella ha dichiarato: «È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità».

Infine, ha ricordato l’importanza dell’anniversario della Liberazione nel 2025, sottolineando che si tratta di «una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia».