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Coronavirus, impatto negativo anche sulle mimose: “Calo di ordinativi del 50%”

Allarme dell'associazione dei Florovivaisti Italiani
Pubblicato il 26 Febbraio 2020

“l produttori di mimose rischiano il 50% di disdette sugli ordini da parte della Gdo a ridosso dell’8 marzo, con pesante ricadute per i fatturati dei produttori. Inoltre, il mercato delle piante in vaso comincia a dare segni di preoccupazione in Italia anche se, per ora, non ci sono problemi sull’esportazione”. Così dichiara il presidente dell’Associazione dei Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto, in allarme per gli effetti provocati dal Coronavirus sul comparto in cui l’Italia è leader europeo dietro l’Olanda.

“Marzo è uno dei mesi più importante per i produttori di fiori e piante in vaso, piante e alberi destinati a rendere più belle e vivibili le nostre città e i nostri giardini, -prosegue Aldo Alberto-, ci auguriamo che l’emergenza si risolva in tempi brevissimi, altrimenti saranno necessarie dal Governo misure a supporto di tutte le imprese florovivaiste, che già hanno subito una flessione negli ordinativi dalle regioni della Zona Rossa, ma temono l’isterismo generato da un’informazione non sempre puntuale ed oggettiva. Oltre alle regioni interessate, potrebbe essere colpita l’intera filiera produttiva del settore in tutto il Paese.”

Oltre ai pericoli di contrazione del mercato intero per il prolungarsi dell’emergenza Coronavirus, il settore florovivaistico ha subito un grave danno a causa del rinvio a settembre della Fiera Internazionale Myplant & Garden, per il timore di contagio dovuto alla diffusione del pericoloso virus asiatico. “Il mancato appuntamento con la vetrina più importante del Made in Italy florovivaistico, ha rappresentato un grave danno per tutti i produttori e distributori che attendevano da un anno questo evento. Bisogna stringere i denti e cercare di superare questo momento difficile: noi ce la metteremo tutta ma le istituzioni, Governo in testa, non devono dimenticarci nel momento in cui saranno chiamati a prendere decisioni cruciali. La priorità è debellare il Coronavirus e salvaguardare la salute dei cittadini, ma senza lasciare l’economia a pezzi”, conclude il presidente dei Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto.

Il settore florovivaistico rappresenta in Italia il 5% della produzione agricola totale e si estende su una superficie di quasi 30mila ettari, contando 21mila aziende (100mila addetti), di cui 14mila coltivano fiori e piante in vaso e 7mila sono vivai. Il comparto vale circa 2,5 miliardi di euro, di cui il 55% va attribuito ai prodotti vivaistici (alberi e arbusti). In Europa, le aziende florovivaistiche contano un fatturato di oltre 20 miliardi di euro e l’Italia, vale il 15% della produzione comunitaria. Tra i maggiori produttori in Italia c’è la regione Liguria, seguita da Toscana, Campania, Sicilia e Puglia.

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