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Codice della strada, è polemica sugli obblighi per i monopattini. “I turisti che li noleggiano dove lo prendono il casco?”

Il nuovo Codice prevede anche l’obbligo di una polizza assicurativa per chi utilizza un monopattino. Questa misura, però, appare in contrasto con una sentenza della Corte europea
Pubblicato il 23 Novembre 2024
I monopattini elettrici, ormai parte integrante della mobilità urbana, sono al centro di un acceso dibattito con l’approvazione del nuovo Codice della Strada.




Tuttavia, nonostante l’approvazione parlamentare, l’entrata in vigore delle nuove norme è ancora sospesa, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e dei decreti attuativi necessari per rendere operative alcune misure. Gli operatori del settore della micro-mobilità, in particolare quelli del servizio di sharing, esprimono forti critiche, definendo molte disposizioni «ideologiche» e «inapplicabili».

Casco Obbligatorio: Una Regola Difficile da Applicare

Tra le norme più controverse, spicca l’obbligo di casco per tutti, inclusi i maggiorenni. Questo provvedimento, applicabile sia ai monopattini privati che a quelli a noleggio, è oggetto di pesanti critiche da parte degli operatori. Andrea Giaretta, vicepresidente di Assosharing, sottolinea i limiti pratici della misura. «Chi viaggia in Italia per turismo, magari arrivando in aereo, come può portare con sé un casco?», si domanda. E per i servizi di noleggio, la sfida logistica è evidente: i monopattini non dispongono di spazi per riporre i caschi, e trasportarli potrebbe compromettere l’equilibrio del conducente.

Il casco, già obbligatorio per i minorenni, viene percepito come un vincolo eccessivo per i maggiorenni, che potrebbero essere scoraggiati dall’utilizzo di monopattini. Questo rischio potrebbe avere un impatto negativo sulla diffusione di un mezzo considerato sostenibile ed efficace per ridurre il traffico urbano.

Velocità: Un Tema Già Regolamentato dai Servizi di Sharing

Un altro punto centrale riguarda la velocità dei monopattini, spesso additata come la causa principale degli incidenti. Tuttavia, gli operatori di sharing, come Lime, evidenziano che i loro mezzi sono già limitati a 20 km/h tramite sistemi di controllo remoto. Il problema, secondo Alessio Raccagna, direttore Affari Istituzionali di Lime, riguarda principalmente i monopattini privati, che non sono soggetti alle stesse restrizioni.

Dai dati dell’ottavo rapporto sulla mobilità collettiva, emerge che il tasso di incidentalità dei monopattini sharing è molto basso, addirittura inferiore a quello delle biciclette. Questo risultato è frutto di investimenti in sicurezza, con l’introduzione di ruote maggiorate, freni anteriori e posteriori, luci catarifrangenti e frecce direzionali.

Assicurazione: Un Nodo da Sciogliere

Il nuovo Codice prevede anche l’obbligo di una polizza assicurativa per chi utilizza un monopattino. Questa misura, però, appare in contrasto con una sentenza della Corte europea, che esclude l’assicurazione obbligatoria per veicoli che non superano i 25 km/h. «Si rischia di introdurre una norma non applicabile e in conflitto con le direttive europee», avverte Giaretta. Inoltre, il focus dovrebbe essere sull’assicurazione della persona, come accade per le biciclette, piuttosto che del mezzo.

Conseguenze per il Settore della Micro-Mobilità

Le nuove regole rischiano di creare confusione e di scoraggiare l’utilizzo dei monopattini, soprattutto quelli sharing, che rappresentano un’alternativa sostenibile al trasporto tradizionale. Le normative troppo rigide potrebbero anche portare a un uso clandestino dei monopattini, con un aumento degli incidenti e una difficoltà nell’applicare le sanzioni.

Dal punto di vista economico, i frequenti cambiamenti normativi rappresentano un ostacolo per gli investimenti esteri nel settore. «Siamo già al quarto cambiamento normativo in cinque anni», denuncia Raccagna, evidenziando l’incertezza giuridica che frena le multinazionali attive nella micro-mobilità.

Conclusione

I monopattini elettrici sono un simbolo della mobilità sostenibile, ma le nuove norme rischiano di complicarne l’utilizzo, senza garantire un reale miglioramento della sicurezza. Sarà fondamentale trovare un equilibrio tra esigenze normative, sostenibilità e praticità per garantire lo sviluppo di un settore che può contribuire in modo significativo alla transizione ecologica delle città italiane.