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Autostrade, scatta l’aumento del pedaggio. Si pagherà l’1,8% in più

L'aumento è direttamente correlato al tasso di inflazione previsto per il 2025. Questo adeguamento mira a mantenere un equilibrio tra i costi operativi delle infrastrutture e il potere d'acquisto degli utenti
Pubblicato il 1 Gennaio 2025

Con l’inizio del 2025, i viaggiatori italiani si trovano ad affrontare un aggiornamento delle tariffe autostradali. A differenza degli anni precedenti, l’incremento non sarà uniforme su tutta la rete autostradale nazionale.



Solo le tratte gestite da Autostrade per l’Italia (Aspi), che rappresentano circa il 46% della rete complessiva, vedranno un aumento dell’1,8%. Questo incremento è stato comunicato ufficialmente dal Ministero dei Trasporti, sottolineando che le restanti tratte non subiranno variazioni, grazie al blocco tariffario per le società concessionarie che non hanno ancora aggiornato i propri Piani economico-finanziari (Pef).

Era stata inizialmente ipotizzata una crescita automatica per tutte le società. Poi si è optato per un approccio più prudente

La decisione, frutto della collaborazione tra il Ministero dei Trasporti e il Ministero dell’Economia, si inserisce in un contesto più ampio di revisione delle politiche tariffarie autostradali. Durante i lavori per la manovra 2025, era stata inizialmente ipotizzata una crescita automatica delle tariffe per tutte le società con Pef non aggiornati. Tuttavia, il governo Meloni ha successivamente optato per un approccio più prudente, eliminando l’emendamento che prevedeva aumenti generalizzati. Questo ha portato a una limitazione degli aumenti al solo tratto di competenza di Aspi e alla rete Salerno-Pompei-Napoli, gestita da un’altra concessionaria, dove l’aumento sarà leggermente inferiore, pari all’1,677%.

L’impatto per gli automobilisti

L’aumento dell’1,8% per le tratte gestite da Aspi è direttamente correlato al tasso di inflazione previsto per il 2025. Questo adeguamento mira a mantenere un equilibrio tra i costi operativi delle infrastrutture e il potere d’acquisto degli utenti. Nonostante l’incremento, Autostrade per l’Italia ha confermato la continuazione degli sconti generalizzati per gli utenti, che mitigano in parte il peso dell’aumento. In assenza di tali agevolazioni, l’incremento avrebbe potuto toccare il 3%.

Nonostante l’incremento, Autostrade per l’Italia ha confermato la continuazione degli sconti generalizzati per gli utenti

Sul piano pratico, l’aumento interesserà 2.800 chilometri di rete autostradale, inclusi tratti strategici come l’A1 Milano-Napoli, l’A4 Milano-Brescia e l’A14 Bologna-Taranto. Tra le tratte gestite da Aspi, anche alcune delle arterie più trafficate, come l’A10 Genova-Savona e l’A8 Milano-Varese, saranno soggette all’adeguamento delle tariffe.

Un contesto normativo e finanziario complesso

L’aggiornamento dei Pef rappresenta un passaggio cruciale per le società concessionarie. Questi documenti non solo delineano l’utilizzo delle entrate derivanti dai pedaggi, ma stabiliscono anche le modalità di calcolo per eventuali aumenti tariffari. Nel caso delle società che non hanno ancora aggiornato il proprio Pef, il governo ha deciso di mantenere il blocco tariffario, garantendo così una maggiore stabilità per i viaggiatori su circa 3.200 chilometri della rete nazionale.

Uno sguardo al futuro

La questione degli aumenti autostradali si inserisce in un panorama più ampio di revisione delle infrastrutture italiane. Oltre alle tariffe, restano centrali temi come la manutenzione, il miglioramento della sicurezza e l’adeguamento tecnologico. Il governo ha più volte ribadito la necessità di coniugare le esigenze economiche delle concessionarie con la tutela dei diritti degli utenti, evitando aumenti indiscriminati che graverebbero ulteriormente sulle famiglie italiane.

Nonostante il contesto di inflazione e il necessario adeguamento delle tariffe, la gestione delle autostrade italiane continua a rappresentare un delicato equilibrio tra interessi pubblici e privati, con l’obiettivo di garantire infrastrutture efficienti e accessibili.