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Abolizione del numero chiuso a Medicina, via libera del Senato

L’Aula di Palazzo Madama ha approvato il disegno di legge delega che elimina i test di ingresso
Pubblicato il 27 Novembre 2024

La tanto discussa abolizione del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina in Italia sembra ora più vicina.




L’Aula di Palazzo Madama ha approvato il disegno di legge delega che elimina i test di ingresso, modificando un sistema che ha caratterizzato gli ultimi 25 anni. Questa decisione sposta lo sbarramento al secondo semestre, proponendo un approccio che unisce apertura e selezione basata sui risultati accademici iniziali.

Come funziona il nuovo sistema

Con la nuova normativa, gli studenti potranno iscriversi liberamente al corso di laurea in Medicina senza dover affrontare il tradizionale test d’ingresso. Durante il primo semestre, gli studenti frequenteranno lezioni comuni a diverse aree biomediche, come Veterinaria, Farmacia e altre discipline sanitarie. La selezione per proseguire al secondo semestre sarà basata sul superamento di esami fondamentali e comuni.

Una graduatoria nazionale deciderà chi potrà continuare il percorso in Medicina e chi, invece, dovrà indirizzarsi verso altri corsi affini, senza perdere i crediti già maturati. Questo approccio vuole garantire che l’accesso sia meritocratico, tenendo conto delle capacità dimostrate durante i primi mesi di studio.

Le questioni ancora aperte

Rimane da chiarire un punto cruciale: per accedere alla graduatoria nazionale sarà sufficiente la media degli esami o sarà necessario superare un test nazionale? Questo dettaglio sarà definito tramite decreti delegati che il Ministero dell’Università dovrà emanare entro 12 mesi dall’approvazione della legge. Inoltre, un emendamento approvato sottolinea che il numero di studenti ammessi al primo semestre dovrà essere commisurato alle risorse disponibili negli atenei italiani, come spazi e personale docente.

Altre modifiche suggeriscono un raccordo tra l’offerta formativa e le necessità del Sistema Sanitario Nazionale (Ssn), con l’obiettivo di adeguare il numero dei medici in formazione alle carenze di organico.

Nuove iniziative per le scuole

Il Ddl include anche novità legate all’orientamento e alla preparazione degli studenti delle scuole superiori. Le attività di orientamento saranno integrate nei Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), mentre i corsi pomeridiani di preparazione a Medicina saranno definiti come extra-curriculari.

Tempi e prospettive

Il disegno di legge deve ora essere approvato dalla Camera, e la rapidità dell’iter sarà decisiva per l’entrata in vigore della riforma già dall’anno accademico 2025/26. Tuttavia, affinché ciò avvenga, sarà necessario che i decreti legislativi del Ministero siano pronti entro la primavera.

La riforma rappresenta una svolta significativa nel panorama universitario italiano. Da un lato, mira a democratizzare l’accesso a una delle facoltà più ambite; dall’altro, punta a creare un sistema che premi il merito e risponda alle esigenze del sistema sanitario nazionale. Tuttavia, la sfida logistica e organizzativa resta elevata, e il successo della riforma dipenderà dalla capacità degli atenei di adattarsi alle nuove esigenze.

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