Il vaccino in un forno. E’ la situazione descritta da diversi cittadini, e pure da qualche operatore sanitario, che descrivono con le più fantasiose metafore la situazione, in questi giorni, al palazzetto dello Sport di San Benedetto. Il centro vaccinale rivierasco non ha infatti alcun tipo di climatizzazione e all’interno si crea una sorta di effetto serra che rende, a detto di molti, quasi del tutto inospitale il pianeta Palaspeca. Non esiste un impianto di condizionamento e non può essere neppure installato qualcosa di simile dal momento che gli impianti elettrici presenti ormai da più di trent’anni, non consentirebbero quel tipo di alimentazione.
Così ci si deve accontentare di quella che, al momento, è solo una promessa di portare sul parquet dell’impianto sportivo qualche condizionatore portatile. I famosi “Pinguini” che, dopo Ascoli, potrebbero svernare anche all’interno del palazzetto di San Benedetto. Dove nel frattempo si soffre e dove si parla addirittura di malori legati al caldo. Versione che viene però smentita dalla direttrice del distretto sanitario, la dottoressa Maria Teresa Nespeca. «Chi si è sentito male – sottolinea – ha accusato dei malori di tipo emotivo. Anche perché parliamo prevalentemente di giovani. Non mi risultano ci siano state persone anziane che si siano sentite male in questi giorni. Ci sono ragazzi che hanno paura dell’ago, hanno ansie legate al vaccino e per questo alcuni di loro si sentono male».
La dottoressa Nespeca cita la propria esperienza: «Io, come tanti altri operatori sanitari – afferma – sto lì per ore ogni giorno, e non ho mai avuto problemi. Ovviamente una cosa è vera: fa molto caldo. La struttura non ha alcun impianto refrigerante ma l’Area Vasta ha predisposto l’arrivo di condizionatori portatili che dovrebbero alleggerire la situazione e che mi auguro arrivino nel minor tempo possibile anche al palazzetto dello Sport di San Benedetto».
Un problema che viene denunciato da diversi giorni e che creerebbe anche disagi di tipo lavorativo dal momento che, con la complicità dei finestroni che si trovano sulla sommità degli spalti, la forte luce del sole impedisce, in alcune postazioni di medici infermieri, di riuscire persino a guardare lo schermo del computer. Un problema nel problema che rende ancor meno agevole un lavoro non semplice.