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Incendio alla Italservizi, l’Arpam: “Innalzati i valori di benzene, monossido di carbonio e polveri sottili”

Il livello di Pm10 è sceso sotto la soglia prevista da normativa già nella giornata del 6, mentre il livello di monossido di carbonio è calato nella giornata del 9 gennaio
Pubblicato il 12 Gennaio 2022

Sono stati resi noti dall’Arpam i risultati delle analisi successive allo spaventoso incendio sviluppatosi alla Italservizi di Porto d’Ascoli nella notte tra il 4 e 5 gennaio. Un episodio che aveva generato parecchia preoccupazione nelle ore immediatamente successive, con i sindaci Spazzafumo e Loggi che si erano mobilitati con due ordinanze che vietava l’utilizzo di prodotti coltivati nelle vicinanze.

Il 5 e 6 gennaio si è pertanto osservato “un innalzamento dei valori di concentrazione degli inquinanti benzene, monossido di carbonio e polveri PM10 rispetto ai valori registrati dalla stazione di San Benedetto del Tronto (di via Asiago, ndr), non coinvolta dall’evento in questione. Alla fase più intensa del fenomeno è seguita, in coerenza con il progressivo estinguersi dell’incendio, la costante diminuzione della concentrazione degli inquinanti, fino al loro ricondursi a valori confrontabili con quanto rilevato dalla centralina cittadina e inferiori alle soglie previste dalla normativa sulla qualità dell’aria”.

Evidenzia l’Arpam: “In particolare, il livello di PM10 è sceso sotto la soglia prevista da normativa già nella giornata del 6 gennaio, mentre il livello di monossido di carbonio, che risente maggiormente della combustione incompleta tipica delle ultime fasi di spegnimento, è sceso sotto la soglia nella giornata del 9 gennaio”.

Durante lo sviluppo dell’incendio, l’area è stata interessata da venti “di media intensità provenienti dai quadranti meridionali”.