SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Sono stati gli addetti ai lavori dei cantieri navali a chiedere l’aiuto dei carabinieri quando, questa mattina, si sono trovati di fronte a due ragazzi minorenni che si erano barricati all’interno di uno dei capannoni del porto di San Benedetto dove viene effettuata la realizzazione e la manutenzione delle imbarcazioni.
Si trattava di due giovani di orgine nordafricane fuggiti da un centro di accoglienza che si trova nel Fermano e che, in qualche modo, erano riusciti a raggiungere la Riviera delle Palme trovato riparo, per la notte, proprio nell’area portuale. Questa mattina di buon’ora, però, quando i lavoratori del cantiere se li sono trovati di fronte, hanno prima provato ad allontanarli senza riuscirvi poi, quando si sono resi conto dell’età estremamente giovane di quei due ragazzi, hanno segnalato la loro presenza all’Arma.
Sul posto sono così intervenuti i militari che hanno identificato i due ragazzi, scoprendo della fuga dal centro di accoglienza, e non senza fatica li hanno portati in caserma, nel comando compagnia di San Benedetto. Lì la situazione non è migliorata, anzi. Uno dei due ragazzi ha iniziato a dare in escandescenze tanto che un militare, per evitare che la situazione degenerasse, ha usato il taser.
Sul posto sono così intervenuti, come prassi vuole, anche i sanitari del 118 per effettuare l’elettrocardiogramma sul giovane che, a quanto si apprende, non ha riportato conseguenze dalla scarica elettrica.