Due speleologi anconetani rimasti bloccati nella grotta di Risorgenza, un ramo secondario della Paritelli, nel comune di Roccamorice, alle falde della Maiella pescarese, sono stati tratti in salvo dal Cnsas, mentre un terzo, di Chieti, purtroppo, non ce l’ha fatta. Le operazioni, andate avanti per ore, sono state estremamente complicate perché la grotta nella quale i tre erano rimasti bloccati era stata invasa dall’acqua. Con il supporto delle idrovore dei Vigili del Fuoco si è provato ad abbassare il livello dell’acqua, perché gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico potessero penetrare più in profondità nella grotta. A dare l’allarme è stata una donna che era fuori dalla grotta e ha perso il contatto con il gruppo.
#Pescara, speleologi bloccati in grotta a Roccamorice: recuperato il corpo senza vita del 3º escursionista. Complesse le operazioni da parte dei #sommozzatori speleo #vigilidelfuoco e @cnsas_official per le continue infiltrazioni d’acqua #5luglio pic.twitter.com/9VtvuUNAtD
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) July 5, 2020
Gli speleologi sarebbero rimasti al’interno per colpa di una frana forse causata dalle piogge. La cavità, in fase esplorativa, fa sapere il Soccorso Alpino, presenta parti strette ed allagate. I tre sono rimasti bloccati oltre un sifone, cioè un passaggio allagato, che si è riempito a circa 70 metri dall’ingresso. Attivate le Commissioni Cnsas Speleosubacquea e Disostruzione per facilitare il passaggio delle zone allagate. Al lavoro la XV Zona Speleo del Soccorso Alpino coadiuvata dalla controparte Alpina.