ASCOLI PICENO. C’erano anche sette sigarette elettroniche, risultate poi contenenti olio di cannabis con un elevatissimo contenuto di Thc (tra l’86% e il 99%), in casa di un 35enne residente in provincia di Ascoli nella quale la polizia ha trovato 410 grammi di marijuana, cinque grammi di hashish, dieci grammi di cocaina, altri tre grammi di sostanza gelatinosa cannabinoide, due serre complete di impianto di areazione, ventilazione e lampade di riscaldamento per produrre marijuana e 19 piante in fase vegetativa.
L’operazione della Squadra Mobile della Questura di Ascoli, avvenuta nel maggio scorso ma resa nota solo oggi, era culminata con l’arresto del 35enne per produzione e detenzione di droga ai fini di spaccio. Il ritrovamento di sigarette elettroniche all’olio di cannabis dovrebbe essere il primo nelle Marche, secondo la Questura di Ascoli, e tra i rari casi in Italia.
Le risultanze del singolare sequestro sono state inserite nel Sistema Nazionale di Allerta Precoce (Snap), rete di laboratori di polizia scientifica e tossicologia clinico-forense, in grado d’individuare in Italia “fenomeni potenzialmente pericolosi per la salute pubblica correlati alla comparsa di nuove sostanze psicoattive e modalità di consumo di sostanze stupefacenti classiche”.
In questo caso “sono dispositivi che si stanno diffondendo come alternativa agli spinelli d’hascisc: a differenza di questi sono già pronti all’uso con elevatissimo tenore di principio psicoattivo e una notevole capacità drogante”.
“La particolarità delle svapo rinvenute – fa sapere la Questura ascolana – è dettata dal fatto che non richiedono particolari tecniche di occultamento e sono da considerarsi verosimilmente pericolose e nocive per la salute dei consumatori poiché contengono un’elevata dose di principio attivo che, se assunto anche in modeste quantità, potrebbe provocare gli stessi effetti di un intero spinello perché sono di fatto vere e proprie bombe droganti”.