
L’arresto del suo ex compagno è coinciso con la fine di un incubo. La donna sambenedettese vittima delle persecuzioni del suo ex, un marocchino residente da anni in Riviera, era stata miancciata più volte e, in una occasione, stando a quanto riferito dal commissariato, anche percossa.
Con l’uomo aveva avuto una relazione durata quasi quattro anni, dal 2010 al 2013. Ad un certo punto aveva deciso di troncare quel rapporto ma questa scetla non era mai stata accettata dall’uomo che aveva prima iniziato a tempestarla di telefonate e poi, da qualche giorno, aveva deciso di passare ai fatti.
Qualche giorno fa, mentre la donna si trovava a passeggio con la propria figlia, il marocchino le si avvicinava, allontanava la figlia, la afferrava per un braccio impedendole qualsiasi movimento e la minacciava che se l’avesse vista con qualche uomo l’avrebbe uccisa.
La stessa sera tornando a casa, trovava l’uomo sul terrazzo dello stabile che la bloccava e la schiaffeggiava minacciandola di stare zitta e mostrandole il marsupio le diceva che dentro c’era l’arma con cui l’avrebbe uccisa. Situazione simile si veniva a determinare la sera seguente, quando riportatosi sotto l’abitazione della donna la minacciava nuovamente di morte.
Il commissariato sambenedettese, diretto da Filippo Stragapede, venuto a conoscenza di questa situazione, ha deciso di intervenire organizzando dei servizi di appostamento allo scopo di catturare il soggetto che al momento non era compiutamente identificato. Lo hanno visto arrivare sabato pomeriggio sotto casa della donna. Lo hanno riconosciuti perché ha cominciato a passeggiare nervosamente di fronte al portone.
L’uomo, che probabilmente era consapevole del possibile intervento della Polizia alla vista degli agenti ha iniziato a fuggre ed è così nato un inseguimento per le vie del centro. L’inseguimebnto si è concluso in via Curzi dove l’uomo è stato bloccato e arrestato con l’accusa di atti persecutori, minaccia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.