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Scontri dopo Ascoli-Pisa, il Siulp incontra il Questore: “Incontro insoddisfacente. Dal dottor Simonelli un rimpallo di responsabilità”

Fanesi: "Il sindacato si aspettava dichiarazioni diverse, considerando che anche un solo collega ferito rappresenta un fallimento gestionale su cui l’Amministrazione deve meditare"
Pubblicato il 23 Maggio 2024

ASCOLI PICENO. Ieri, una delegazione del Siulp, composta dal Segretario di Ascoli Piceno Benedetto Fanesi, dal Segretario Regionale Marche Marco Girolimini, e dal componente del direttivo Nazionale Alessandro Bufarini, ha incontrato il Questore di Ascoli Piceno Simonelli. L’incontro è stato richiesto dal Sindacato per discutere della sicurezza dei lavoratori e degli infortuni sul lavoro, strettamente correlato alle aggressioni alle Forze di Polizia, dopo i numerosi fatti accaduti su tutto il territorio nazionale negli ultimi mesi. Ad Ascoli, in particolare, si è voluto discutere degli eventi successivi alla partita Ascoli – Pisa del 10 maggio scorso.

I 16 feriti tra i poliziotti, secondo il Siulp, “rappresentano il risultato di un’organizzazione non adeguata del dispositivo di sicurezza rispetto al grado di rischio dell’evento, che prevedibilmente sarebbe degenerato in quella guerriglia vista nei telegiornali. Il Sindacato si aspettava che, a mente fredda, il Questore avesse riconosciuto le carenze organizzative per evitare futuri episodi simili, adottando tutte le misure preventive e organizzative necessarie per minimizzare i rischi”.

“Con sorpresa, invece, il Questore ha dichiarato di ritenersi soddisfatto della gestione complessiva dell’evento, affermando che i 16 feriti non sono il risultato di un servizio fallimentare ma il prezzo che l’Amministrazione ha dovuto pagare per garantire l’incolumità di tifosi, dirigenti e squadra”. Nel corso dell’incontro sono emerse critiche al Ministero per i mancati rinforzi, ai tifosi per la loro aggressività e l’impianto sportivo Del Duca per la conformazione strutturale che non favorisce i servizi di ordine pubblico, “situazione segnalata fin dal suo insediamento”.

“L’auspicato confronto costruttivo si è rivelato insoddisfacente e improduttivo, con un rimpallo di responsabilità che non va nella direzione della tutela della Sicurezza dei Lavoratori. Ad oggi, il Siulp è l’unico sindacato della provincia Ascolana ad aver alzato la voce su tale argomento, ribadendo con forza che le aggressioni o le violenze subite dalle Forze dell’Ordine non possono essere derubricate a effetti collaterali o “prezzi da pagare”. Il Siulp si aspettava dal Questore dichiarazioni diverse, considerando che anche un solo collega ferito rappresenta un fallimento gestionale su cui l’Amministrazione deve meditare e a cui la Polizia deve dare risposte “forti” sia ai colleghi che ai cittadini. La successiva fase repressiva non ha raggiunto i risultati attesi da cittadini e colleghi. L’Autorità di Pubblica Sicurezza ha la responsabilità oggettiva dell’organizzazione del servizio, e il Siulp rivendica il diritto dei Poliziotti di essere considerati alla stregua di tutti gli altri lavoratori in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, sottolineando che la strada è il principale luogo di lavoro per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine”.

“Nei prossimi giorni, il Siulp valuterà ulteriori iniziative, anche pubbliche, per sensibilizzare l’Amministrazione a una visione più attenta alla sicurezza nei posti di lavoro e alle aggressioni, lanciando la campagna #IONONsonoNESSUNO – tornare a casa incolume è un MIO diritto. L’infortunio di un poliziotto non deve essere visto come un fatto “scontato” ma come un evento eccezionale che deve verificarsi solo dopo che sono state messe in atto tutte le precauzioni organizzative del caso. Su questo tema, il Siulp non farà sconti a nessuno ed ha iniziato un confronto con il Sindacato Confederale CISL, sensibile alla questione della sicurezza sui posti di lavoro”.