Domenica, in Riviera, si rivedranno gli agenti di polizia a cavallo. Nella giornata dell’11 luglio saranno infatti effettuati dei pattugliamenti da parte di polziotti a cavallo che hanno il compito di vigilare su parchi pubblici, pinete e zone pedonali. Sarà un’operazione che consentirà anche di promuovere alcune delle attività della polizia sempre più impegnata, a 360 gradi, nei centri urbani.
La polizia a cavallo può vantare una lunga tradizione storica; è infatti il più antico reparto organico ad inquadramento diretto della Polizia. La sua storia si snoda attraverso le più importanti vicende del nostro Paese e l’origine stessa rimanda addirittura all’impresa di Giuseppe Garibaldi.
Seguì un periodo di codificazione e regolamentazione per la polizia a cavallo di stanza in Sicilia, fino all’emanazione del R.D. 27 marzo 1877, e l’adozione dell’uniforme risorgimentale.
Le due guerre mondiali e le conseguenti trasformazioni sociali comportarono una drastica riduzione del Corpo, tanto che nell’ultimo dopoguerra rimase attivo un solo squadrone di guardie di pubblica sicurezza a cavallo, con sede a Roma e un distaccamento a Napoli.
Detto squadrone fu elevato dapprima al rango di gruppo e poi a quello di raggruppamento, fino alla concessione nel 1965 dello stendardo nazionale, che viene tuttora custodito presso il comando del centro di Coordinamento per i servizi a cavallo della Polizia di Stato.