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Salva la sezione provinciale della Polizia Postale. Esulta il Sap: “Siamo intervenuti con ogni mezzo per evitare i tagli”

D'Eramo: "Notizia arrivata direttamente da Roma"
Pubblicato il 27 Gennaio 2020

ASCOLI PICENO – La sezione della polizia postale di Ascoli è salva. Lo annuncia, con soddisfazione, la sezione provinciale del SAP, il sindacato autonomo di polizia che parla di “un lustro di vere e proprie battaglie portate avanti solo dal SAP”. “La notizia dello stop al piano di chiusura – dice il segretario provinciale del sindacato, Massimiliano D’Eramo -, Segretario – è arrivata direttamente a livello Nazionale dal Prefetto Savina, responsabile della struttura di missione per la riorganizzazione del Dipartimento e dal Dott. Armando Forgione, Direttore Centrale per I Servizi di Specialità”.

“Il nostro intervento – continua D’Eramo – è avvenuto con ogni mezzo e a tutti i livelli per contrastare i tagli di personale e scongiurare le definitive chiusure di 54 Sezioni provinciali (addirittura 75 nel primo progetto). Abbiamo fatto pubbliche denunce e campagne di sensibilizzazione, fino a coinvolgere soggetti politici e organi di Governo. Il punto più basso si è toccato con le sforbiciate della legge Madia, mentre la risalita è avvenuta con l’Esecutivo “giallo-verde” che, sposando le battaglie del SAP, ha inserito nel programma di Governo il blocco della prevista chiusura dei presidi di Polizia e la valorizzazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Decisiva la determinazione dell’allora Sottosegretario Molteni per il radicale cambio di prospettiva del Dipartimento della P.S. sull’importanza della Polizia Postale nel contrasto ai reati informatici da cui nasce il potenziamento del settore elaborato”.

Si è passati in meno di un anno dalla realtà di Sezioni “virtuali”, cioè azzerate o con appena due o tre operatori, al progetto di 73 Sezioni per la sicurezza cibernetica ognuna con 14 unità. “Questa prospettiva – continua il segretario provinciale del sindacato – è indice di una improvvisa sensibilità alla questione, di una vera inversione di tendenza. La Polizia Postale e delle Comunicazioni contrasta prevalentemente i crimini informatici. Tagliare e chiudere questi uffici avrebbe significato lasciare spazio ai criminali che in questo settore sono in continua crescita. Siamo soddisfatti di essere riusciti a far comprendere che le logiche di sicurezza devono prevalere su quelle dei ragionieri di stato, abituati solo a tagliare”.

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