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Rubavano denti d’oro ai morti. Nei guai quattro operatori cimiteriali

Coinvolto anche il dipendente di un'impresa di pompe funebri. A scoprire il tutto sono stati i carabinieri
Pubblicato il 22 Settembre 2024

JESI. I cimiteri della Vallesina sono stati realizzati dei furti macabri ai danni di defunti a cui sono stati sottratti denti d’oro e protesi dentarie.




Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Jesi, hanno portato alla luce un giro di affari illegali che vede coinvolti quattro operatori cimiteriali e un dipendente di un’impresa di onoranze funebri.

Le accuse mosse a vario titolo agli indagati, di età compresa tra i 30 e i 50 anni, includono vilipendio, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere. Le indagini, avviate circa un anno fa, hanno evidenziato come gli operatori cimiteriali, durante le operazioni di esumazione e estumulazione, prelevassero protesi dentarie dalle salme per poi rivenderle a un Compro Oro di Jesi, il cui titolare è stato però ritenuto estraneo ai fatti, poiché inconsapevole della provenienza illecita dell’oro.

Le esumazioni, per non destare sospetti, avvenivano in conformità con le normative comunali, quindi almeno dieci anni dopo la morte. Tuttavia, le indagini hanno svelato un episodio particolarmente raccapricciante, in cui uno dei corpi non completamente decomposto hanno agito lo stesso facendo uno scempio per poter estrarre l’oro dai denti.

Non è stato possibile accertare con precisione il numero dei cadaveri profanati né la frequenza dei furti, poiché, secondo gli investigatori, gli indagati raccoglievano gradualmente l’oro per poi consegnarlo al negozio in maniera frazionata, evitando di destare sospetti.

Ora, per gli indagati è giunto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che riporta le accuse e i dettagli delle singole responsabilità. Hanno la possibilità di presentare una memoria difensiva o essere ascoltati dagli inquirenti con l’assistenza dei propri legali per chiarire i fatti. La procura dovrà poi decidere se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio o l’archiviazione per alcuni di loro.

Questa vicenda sconvolgente ha riportato all’attenzione il tema della sicurezza nei cimiteri e del rispetto dovuto ai defunti, minato da questi episodi di profanazione a scopo di lucro.

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