SAN BENEDETTO – Sono arrivati in Comune dopo aver dato vita ad un corteo partito dal porto i pescatori sambenedettesi. Hanno voluto incontrare il sindaco Gaspari che, nel frattempo, aveva convocato la Capitaneria. Il confronto è in corsoin sala consiliare.
“Sono dispiaciuto – ha spiegato il sindaco – ma io sono con voi e non contro di voi. Poco fa ho parlato con il dirigente dell’Arpam con i quali abbiamo preso accordi per il permesso di utilizzare il pontone e togliere 20 o 25 mila metri cubi di sabbia”.
L’arrivo del corteo dei marittimi
Una versione che stride con quanto detto ieri dallo stesso primo cittadino come gli ha ricordato Umberto Cosignani: “Ieri il sindaco ci aveva detto un’altra cosa. Ma il problema di fondo è che noi non abbiamo tutto questo tempo”.
Gaspari, che ieri aveva parlato di una situazione che poteva risolversi nel giro di qualche giorno, oggi ha infatti rivisto e corretto le sue dichiarazioni. “Se tutto va bene – spiega – potremmo riuscire ad effettuare l’intervento in meno di un mese”.
Un momento dell’incontro. Le teste sono quelle di Gaspari, Marzano e Urbinati
La questione ruota tutta intorno all’ordinanza che viene spiegata dal vice comandante della Capitaneria Giusepep Marzano, come una manovra finalizzata a giustificare la richiesta di intervento in somma urgenza mentre per i marittimi rappresenta lo scarico di responsabilità con l’aggravante del fatto che, se dovesse accadere qualcosa, le assicurazioni rischierebbero di non corprire il risarcimento dei danni o degli infortuni.
Ma è la parola “urgenza” che fa infuriare i marittimi. Soprattutto dopo anni di denunce inascoltate: “Sono quattro anni – hanno spiegato – che lamentiamo questa situazione. Ora venite a parlarci di urgenza? L’urgenza l’avete creata voi. Noi ci assumiamo ogni giorno le nostre responsabilità, voi siete pagati per farlo eppure con questa ordinanza, di fatto, ve le siete scrollate di dosso lasciandoci soli”.
